La bufala si riferisce al fatto che l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e i rifiuti (Arera) nei giorni scorsi ha approvato una delibera che consentirà ai distributori della luce di recuperare alcuni crediti inesigibili tramite le bollette di tutti i consumatori. In verità, non si tratta di pagare le bollette al posto di chi non lo fa.
I consumatori in regola pagheranno solo una parte degli oneri generali di sistema non versati dai “furbetti” della luce. Questi oneri compongono una voce della bolletta, slegata dal consumo di energia, che pagano tutti gli utenti, principalmente per finanziare la produzione da fonti rinnovabili. Il denaro non finisce però nelle casse della nostra società fornitrice che deve girarli alle società che distribuiscono l’energia. Queste a loro volta li verseranno nel “calderone” del Gse. Di questa porzione di bolletta, Arera prevede che verrà inserita nel meccanismo di recupero solo una piccola parte, relativa a quegli oneri già versati dai distributori al Gse e mai ricevuti dalle società fornitrici.
Il messaggio spiega che nella prossima bolletta “ci saranno veramente dai 30 ai 35 euro per coprire i milioni di euro accumulati dai morosi (gente che non paga). Non dobbiamo pagare in attesa di decisioni del Tar”.
Chi ha inventato la bufala, però, dice di non voler evadere la bolletta tout court ma che pagherà “solo la somma che mi spetta con un bollettino postale scritto a mano con l’importo decurtato della cifra che non mi spetta”. Una missione impossibile, visto che per ora non ci saranno aumenti e, anche quando scatteranno, sarà molto difficile, se non impossibile individuare l’esatto importo da decurtare.