Una passeggiata naturalistica con visita guidata alla Riserva Naturale Orientata Fiume Ciane e saline di Siracusa per festeggiare i 40 anni di istituzione dell’area protetta, far conoscere l’importanza ambientale, naturale e culturale di una delle prime aree protette istituite in Sicilia il 14 marzo 1984 e avviare un percorso di promozione per una maggiore valorizzazione, tutela e promozione della riserva naturale. E’ stata organizzata dall’ente gestore, il Libero Consorzio Comunale di Siracusa con la presenza del direttore dell’area protetta Giuseppe Mammino, il Commissario Corrado Campisi, l’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente-Dipartimento Ambiente-Servizio 3 aree naturali protette e l’Ente Fauna Siciliana con la guida naturalistica Marco Mastriani.
“Bisogna fare sinergia fra le istituzioni e chiedere al Comune di Siracusa di redigere e approvare il piano di utilizzazione della pre-riserva – ha sottolineato Marco Mastriani – alla Regione Siciliana di poter approvare e finanziare un progetto che consenta di ripristinare la risalita in barca elettrica del fiume Ciane in maniera responsabile e consapevole e al Libero Consorzio Comunale di Siracusa di poter utilizzare le tre strutture in legno posizionate all’interno dell’area protetta come punti di accoglienza e informazione per i visitatori magari valorizzando le tante competenze professionali del personale esistente e già incardinato presso l’Ente, rilanciando passo dopo passo un percorso di valorizzazione dell’intera riserva naturale Orientata del Fiume Ciane e saline di Siracusa.
E’ indispensabile intervenire anche nella zona delle saline di Siracusa, rimaste in funzione fino agli anni 1980 e che rappresentano un viva testimonianza di una delle attività più importanti svolte in Sicilia con la produzione del sale e che oggi rappresenta una zona umida costiera essendo un luogo di sosta e di riproduzione di molte specie diverse di uccelli durante le migrazioni autunnali e primaverili.
Uno degli interventi prioritari è quello di recuperare il magazzino del sale e ripristinare il capanno di osservazione esistente all’ingresso del sentiero che conduce alla salina, anche per consentire ai tanti visitatori e appassionati di poter ammirare l’avifauna presente all’interno dell’area protetta”.