Il prossimo 25 novembre si celebrerà la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e darà il via a 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere all’interno della campagna delle Nazioni Unite “UNiTE by 2030 to End Violence against Women”.
Questa data viene osservata dalle attiviste per i diritti delle donne fin dal 1981 ed è stata scelta per onorare le sorelle Mirabal, tre attiviste politiche della Repubblica Dominicana, brutalmente assassinate nel 1960 per ordine del governatore del Paese. Ma è solo il 7 febbraio 2000 che il 25 novembre è stato finalmente designato in modo ufficiale come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
La programmazione per commemorare le vittime è già in corso, mentre nel 2024 il numero dei femminicidi supera le 90 donne uccise, spesso per mano di partner dopo relazioni lunghe e travagliate. Il termine femminicidio si riferisce agli omicidi contro le donne, in particolare quando sono l’atto finale di un ciclo di violenza economica, psicologica, fisica o sessuale.
I numeri del femminicidio restano allarmanti, e poche sono ancora le donne che decidono di denunciare abusi o violenze subite.
Quest’anno il fenomeno della violenza di genere ha subito un aumento senza precedenti. La situazione di isolamento ha, inoltre, reso la ricerca di aiuto ancora più difficile, soprattutto per quelle donne che non hanno modo di lasciare la casa per lavorare o svolgere altre attività quotidiane.
Oggi, però, le donne hanno una maggiore consapevolezza dei propri diritti, grazie a una rete sociale più solida. Tuttavia, si continua spesso a parlare di questi casi come momenti di follia o raptus, mentre si tratta in molti casi di delitti annunciati.
I dati del Ministero dell’Interno
Nell’ultimo report del Viminale, relativo al periodo 1 gennaio – 3 novembre 2024, sono stati registrati 263 omicidi, con 96 vittime donne, di cui 82 uccise in ambito familiare o affettivo. Tra queste, 51 sono state uccise dal partner o ex partner. Si registra un lieve decremento rispetto all’anno precedente: i delitti in ambito familiare o affettivo sono scesi da 131 a 125 (-5%), e le vittime femminili da 87 a 82 (-6%). Anche il numero degli omicidi commessi da partner o ex partner è in calo: da 62 a 58 (-6%), con una riduzione delle vittime femminili da 57 a 51 (-11%). Tra il 28 ottobre e il 3 novembre 2024, si sono verificati 4 omicidi, di cui 1 con vittima femminile in ambito familiare.
Vittime silenziose
Spettatori e vittime collaterali sono, spesso, i figli delle donne che subiscono violenza, gli orfani del femminicidio. Bambini e adolescenti che assistono a violenze domestiche, vittime invisibili e collaterali della cosiddetta violenza assistita, che necessitano di supporto psicologico per superare traumi che rischiano di perseguitarli a vita. Accanto a loro, le famiglie delle donne uccise – genitori, sorelle e fratelli – vittime anch’esse, condannate a vivere nel dolore senza appello.