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“Un albero per ogni nuovo nato? Non a Siracusa“: la denuncia del Comitato Legge 10/2013

Diredazione SB

Mar 11, 2025

Il Comitato Legge 10/2013, rappresentato dai portavoce Lucia Buonconsiglio, Marco Gambuzza, Michele Mangiafico e Giorgio Nanì La Terra, denuncia il mancato rispetto della normativa che prevede la piantumazione di un albero per ogni nuovo nato o figlio adottato.
Il comitato ha ricostruito l’iter che ha portato all’approvazione della legge, nota come “Un albero per ogni nuovo nato e figlio adottato”. Con la Delibera di Giunta Municipale n. 86 del 21/05/2019, l’Amministrazione comunale si era impegnata a rispettare la normativa, individuando aree per la piantumazione degli alberi e condividendo i dati sui nuovi nati. Inoltre, era stato individuato come partner il comitato “Aria Nuova”, incaricato della sensibilizzazione e della promozione del progetto.
La legge impone ai sindaci, prima della fine del loro mandato, di presentare un bilancio arboreo, ossia un resoconto chiaro sul numero di alberi piantati e abbattuti, affinché i cittadini possano valutare se il patrimonio arboreo sia aumentato o diminuito.
“I numeri forniti dall’Amministrazione comunale non tornano” – spiegano i portavoce del comitato. “Nella proposta di Delibera di Giunta Municipale n. 97 dell’08/06/2023 si parla di 4.098 nuovi nati registrati tra l’inizio del primo mandato del sindaco e il 31 ottobre 2022, mentre il numero di alberi piantati risulterebbe pari a 2.867, già di per sé inferiore a quanto previsto dalla normativa. Tuttavia, il dato sui nuovi nati non è aggiornato: il Servizio di Statistica comunale, un anno dopo, ha fornito un numero ben più alto, pari a 5.027 bambini nati dal 30 giugno 2018 al 24 ottobre 2023.”
Alla luce di queste discrepanze, il 18 dicembre 2023 il Comitato ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica per denunciare il mancato rispetto della Legge 10/2013. “Il nostro obiettivo – aggiungono – è istituire a Siracusa un catasto comunale degli alberi, garantire la piantumazione di tutti gli alberi previsti dalla normativa e individuare gli alberi monumentali per inserirli nell’elenco regionale.”
Tra i 2.867 alberi dichiarati dall’Amministrazione rientrano anche quelli del cosiddetto “Bosco delle Troiane”. Secondo quanto riportato nella delibera, nel 2019, durante la stagione teatrale dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA), la Fondazione INDA, il Comune e la Regione Sicilia avrebbero distribuito una piantina di leccio per ogni bambino presente agli spettacoli. Tali piantine sarebbero state poi piantate lungo Scala Greca, in un’area destinata alla forestazione urbana, per un totale di circa 900 alberelli.
Tuttavia, secondo il Comitato, la realtà è ben diversa: “Oggi, a sei anni dall’iniziativa, gli alberelli presenti nell’area sono soltanto 397. Se i numeri dichiarati dall’Amministrazione fossero corretti, ciò significherebbe che oltre 550 alberelli sono scomparsi, vittime dell’incuria, della mancanza di manutenzione e di un sistema di irrigazione adeguato. Inoltre, lavori effettuati nel tempo hanno portato alla rimozione o alla distruzione di diverse piante, senza alcun controllo da parte del Comune.”
Dal 5 dicembre 2024 sono in corso degli scavi archeologici nell’area del Bosco delle Troiane, finalizzati alla valutazione dell’idoneità del sito per la realizzazione di un Archeoparco urbano. Il sindaco ha presentato il progetto come un ulteriore patrimonio arboreo per la città, ma ad oggi non solo non è stato aggiunto alcun albero, ma si teme che altri alberelli siano andati perduti.
“Le piante interessate dagli scavi – proseguono i portavoce – avrebbero dovuto essere spostate senza danni o collocate in vasi in attesa del completamento dei lavori. Se ciò non è stato fatto, significa che è stato vanificato il lavoro dei volontari che per cinque anni si sono impegnati nella tutela del Bosco delle Troiane”.
Il comitato ha effettuato un sopralluogo documentando visivamente alberelli tranciati e un sistema di irrigazione danneggiato o asportato. “I lavori condotti nel tempo dall’Amministrazione comunale – concludono i portavoce – hanno causato la recisione di alberelli e parti dell’impianto di irrigazione. Ad oggi, il ‘Bosco delle Troiane’ non dispone di un sistema di irrigazione funzionante, mentre gli alberi si avvicinano alla stagione più calda con ulteriori conseguenze negative per quel che resta di questo patrimonio, ossia i 397 alberelli che, per ora, sono sopravvissuti a una gestione sciagurata perpetrata negli anni”.

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