È stato presentato a Noto, negli Istituti Comprensivi Statali Melodia e Aurispa, il racconto – guida illustrato “Un giorno a Noto”, di Sabrina Tavolacci e di Rosa Cerruto. L’iniziativa, fortemente voluta dal sindaco Corrado Figura che ha presenziato all’evento, è stata organizzata dall’Assessore con delega alla Pubblica Istruzione Giuseppina Quartararo in occasione della manifestazione #ioleggoperché, la più grande iniziativa nazionale di promozione della lettura rivolta ai più piccoli.
Il libro è stato accolto con grande entusiasmo dalle insegnanti e soprattutto dai bambini delle scuole Melodia e Aurispa, che hanno avuto così modo di conoscere la loro città vista attraverso occhi della fantasia. “Tutti sanno che i bambini si appassionano alle storie fiabesche, soprattutto se raccontate o lette ad alta voce” dichiarano le autrici. “Se la lettura è arricchita dalle illustrazioni, i piccoli visualizzano ciò che ascoltano e imparano meglio la storia. I disegni, dunque, riescono a vivificare il racconto e i personaggi che lo animano, permettendo ai bimbi di renderli “reali” ai loro occhi.
“Un giorno a Noto” è il secondo volume di una collana di libri ideati dall’illustratrice Rosa Cerruto (ha esordito con “Un giorno a Modica”), in collaborazione con la guida turistica Sabrina Tavolacci, per raccontare, a grandi e piccini, le città UNESCO della Sicilia sud orientale. Il libro è uscito in edizione doppia -sia in italiano che in lingua inglese (“A day in Noto”) – non solo perché la città di Noto è da decenni meta turistica internazionale, ma soprattutto perché la versione in lingua si presta ad essere uno strumento didattico per lo studio dell’inglese nelle scuole primarie e secondarie. Nel libro non è solo l’illustrazione a creare lo spazio del sogno e dell’immaginazione: la storia ha per protagonisti il bimbo Nicolò, il fidato cane Giufà e il rospo Corradino che si imbatte nei due piccoli amici e diventa così la loro guida turistica d’eccezione. Il racconto del Principe Corrado, trasformato per colpa di un incantesimo in rospo smeraldino, è la trasposizione in chiave fiabesca della storia del primitivo sito di Noto, situato sul Monte Alveria, che vorrebbe tornare a risplendere come accadeva prima del terremoto del 1693.