Nonostante la giornata di ferragosto sia ormai trascorsa la Sala Operativa della Guardia Costiera di Siracusa continua ad essere allertata dai numerosi fruitori delle località balneari aretusee intenti a segnalare situazioni di illecito e di pericolo lungo i litorali dei Comuni rivieraschi ricadenti sotto la giurisdizione del Compartimento Marittimo di Siracusa.
Nello specifico, ieri mattina, il personale militare della Sala Operativa riceveva una segnalazione telefonica concitata per la presenza di un ragazzo infortunatosi ad una spalla mentre praticava la balneazione, rimanendo bloccato su di un anfratto roccioso scosceso sito in località Gallina del Comune di Avola. L’impervia località non permetteva al giovane di essere raggiunto dai sanitari del 118 intervenuti via terra, pertanto, l’unico modo per trarlo in salvo era il recupero via mare.
Immediatamente veniva disposto l’intervento del battello litoraneo “GC B149”, dalle caratteristiche nautiche tali da consentigli di raggiungere i litorali più impervi. Il personale militare a bordo, con meticolosità e perizia marinaresca, al fine di non aggravare ulteriormente la situazione sanitaria in atto, imbarcava il giovane malcapitato e poco dopo raggiungeva il Porticciolo di Falaride del Comune di Avola, ove, in condizioni di sicurezza, avveniva lo sbarco del giovane ed il consequenziale affido alle cure del personale sanitario del 118, coadiuvato dai militari della dipendente Delegazione di spiaggia di Avola.
Nel primo pomeriggio, sempre di ieri, altra richiesta di soccorso perveniva alla Sala Operativa della Capitaneria di porto di Siracusa, questa volta inerente alla presenza di un’unità da diporto in avaria nello specchio acqueo antistante la Via Riviera Dionisio il Grande del Comune di Siracusa. L’unità da diporto, con a bordo due persone, rimasta senza governo, urtava pericolosamente sulla parete rocciosa presente nell’area.
Senza indugio, il personale della sala operativa della Capitaneria di porto di Siracusa disponeva l’invio della motovedetta CP 323 che lasciava gli ormeggi dal porto Grande di Siracusa ed in pochissimo tempo raggiungeva l’unità da diporto in difficoltà, traendo gli occupanti in salvo ed evitando al tempo stesso il danneggiamento dell’unità da diporto ed il consequenziale pericolo di inquinamento dell’habitat marino e costiero.