“Condivido le preoccupazioni dai rappresentanti di Confcommercio-Federalberghi e Confesercenti: l’aumento della tassa di soggiorno con il sistema delle percentuali deliberato dall’Amministrazione Comunale di Siracusa, senza alcuna concertazione o avviso preventivo di questa metodologia di calcolo agli operatori del settore è contro ogni regola di buon senso. Per di più, a stagione inoltrata, dopo che le attività hanno già immaginato un proprio business plan”. Il deputato regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Auteri, si schiera al fianco delle associazioni di categoria, che tra le altre cose hanno contestato l’applicazione dell’imposta in una percentuale legata al costo della stanza, evidenziando anche la mancata distinzione tra casa vacanza e albergo. Ma il parlamentare Ars è arrabbiato ancor di più per le spese che l’amministrazione comunale vuole finanziare con i proventi.
“La tassa è un modo per sistemare il bilancio e – dice – nasce per creare un salvadanaio a disposizione dei servizi dei turisti e per abbellire la città. Invece le somme prelevate sono inserite su una molteplicità di servizi non inerenti al settore per cui dovrebbero essere spese. Questa non è un’imposta per sanare le casse, ma il frutto di chi investe i propri soldi sulle strutture ricettive e vuole dare un servizio ai turisti in visita in città. Non è questa la gestione della Siracusa che vogliamo: bisognava puntare sull’acquisto di mezzi elettrici, sulla realizzazione dei parcheggi, sulla riqualificazione degli ingressi della città”.
Tante e varie le attività su cui avrebbe investito Auteri, imprenditore nel settore culturale che, infine, si rivolge all’assessore al Turismo e alla Cultura, Fabio Granata: “Si è imbolsito in questi anni dietro il sindaco Italia, me lo ricordavo più battagliero sul versante della cultura e del turismo e, invece, accetta di restare in silenzio subendo decisioni che una volta non avrebbe avallato. E allora chiedo, cosa ne pensa l’assessore di questa tassa di soggiorno e della destinazione dei proventi?”.