Salvati nel Mediterraneo, al largo delle coste siracusane, arriveranno a Ravenna nei prossimi giorni. La ong Sos Humanity ha, infatti, reso noto che per lo sbarco di 70 migranti trovati in mezzo al mare la notte scorsa su un gommone che è stato definito “inadatto alla navigazione“ è stato assegnato il porto di Ravenna.
L’allarme è partito grazie al sistema sos Alarm Phone. Al loro arrivo i soccorritori hanno trovato anche donne, un bambino piccolo che viaggiava insieme alla madre e diversi minori da soli.
“Era buio pesto e nessuno indossava un giubbotto di salvataggio“ hanno spiegato da Sos Humanity, aggiungendo che i migranti “avevano trascorso diversi giorni e notti in alto mare prima di essere salvati dal nostro equipaggio“. Il gommone era alla deriva e a bordo, fa sapere la ong, “si sentiva un forte odore di carburante“.
“Ravenna – prosegue il comunicato della ong – è stata assegnata al nostro equipaggio come porto sicuro: 1.611 chilometri dal luogo del salvataggio, una navigazione di circa cinque giorni. Un porto così lontano significa soprattutto un ulteriore ed evitabile stress per i sopravvissuti“.
La nave attualmente si trova a Sud-Est di Siracusa.
“Molti sopravvissuti – prosegue la Ong – erano già stati esposti in mare aperto per giorni senza protezione prima di essere salvati e sono estremamente indeboliti. Alcuni hanno anche ferite e riferiscono di essere stati torturati in Libia. Il diritto dei sopravvissuti ad essere sbarcati senza indugio in un luogo sicuro è violato dall’assegnazione sistematica di porti lontani“.
“Chiediamo, quindi, alle autorità italiane – conclude la ong Sos Humanity – di assegnarci immediatamente un porto sicuro più vicino, come previsto dal diritto marittimo“.