Prima protesta studentesca, ieri, a Siracusa. Sono scesi in piazza gli studenti del liceo “Gargallo“, in corteo da piazza Pancali al Palazzo del Libero Consorzio Comunale, l’ex Provincia Regionale, competente in materia di edilizia scolastica per gli istituti superiori del territorio. Gli studenti rivendicano il diritto allo studio che – questo il motivo della protesta – ritengono messo in discussione “a causa di un’organizzazione delle lezioni basata su turni che arrecherebbero parecchi disagi, soprattutto agli studenti pendolari. Mentre, infatti, le classi prime, seconde, terze e quarte seguono il turno che va dalle 8:00 alle 11:00, le quinte subentrano alle 11:00 per terminare alle 14:00“.
Solo tre ore, dunque, mentre le altre scuole hanno già iniziato il regolare orario di cinque o sei ore, a seconda dell’indirizzo di studio. Gli studenti pendolari, in particolar modo, si ritroverebbero, quindi, a dover poi attendere ore prima di poter tornare a casa e molti starebbero saltando giorni di scuola proprio per via dei disagi quotidiani.
Il Comitato Studentesco mette in evidenza che “elementi imprescindibili sono: una scuola, dei banchi, delle sedie, i docenti, gli alunni e aule in cui stare. È proprio quest’ultimo l’anello mancante della catena didattica del Gargallo: le aule”. La protesta degli studenti è condivisa anche dagli insegnanti, alle prese con la necessità di garantire il programma e al contempo limitati dalla questione tempi. La richiesta è quella di una soluzione da parte dell’ex Provincia, affinché gli spazi siano adeguati e diano a tutti gli studenti iscritti la possibilità di seguire in maniera regolare il percorso scolastico quotidiano. La presidente del Comitato Studentesco, Caterina Troni entra nel dettaglio del problema.
“Il liceo Tommaso Gargallo – dichiara – non ha un numero sufficiente di aule. Gli studenti sono costretti, dopo tre settimane dall’inizio delle lezioni, a ridurre l’orario scolastico a sole tre ore. La situazione è insostenibile per gli alunni e per i professori. Le ore perse durante queste settimane sono pura violazione del diritto allo studio a causa della disorganizzazione e dei ritardi degli enti competenti. Gli studenti pretendono una sistemazione definitiva o almeno delle soluzioni tempestive compatibili però con la completezza delle ore scolastiche previste quotidianamente, senza orari ridotti. Lo sciopero di oggi vuole riportare l’attenzione cittadina alla mancanza di adeguate strutture scolastiche e adeguati servizi di trasporto pubblico per gli studenti. Vogliamo fare sentire forte la nostra voce”.
“Era doveroso far rumore- aggiunge Salvo Assennato, rappresentante d’istituto- Tutta la comunità scolastica è in affanno specie gli studenti pendolari che affrontano grandi difficoltà logistiche per raggiungere la scuola a causa degli orari scomodi di inizio e fine delle lezioni e proprio per questo spesso si assentano”.