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Siracusa. Tempo di Quaresima, messaggio dell’arcivescovo Lomanto: “Insieme nella speranza”

Diredazione SB

Mar 6, 2025
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“Trasmettiamo la speranza agli altri – specialmente agli ultimi, ai poveri e ai bisognosi – con un atteggiamento cordiale e accogliente, con una parola efficace di luce e di sostegno, con un incontro reale e profondo, con un abbraccio sincero e fraterno. Un atto di carità, unito all’opera di Cristo, assume un peso immenso nella storia, perché trasmette l’amore di Dio e semina speranza di vita e gioia di salvezza”. E’ l’invito che l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, rivolge ai fedeli della Chiesa di Siracusa per il tempo di Quaresima.

Nel messaggio inviato ai presbiteri, ai diaconi, ai religiosi, ai seminaristi ed all’intera comunità, l’arcivescovo evidenzia l’importanza del cammino quaresimale che “ci conduce alla celebrazione del mistero pasquale del Crocifisso Risorto che è l’autore della nostra fede e il garante della nostra speranza”. Gesù è “la luce che ci sorprende ogni qual volta attraverso le nostre povertà, le nostre fragilità e le nostre fatiche raggiunge gli altri per ravvivare anche in loro la gioia della speranza”.

Mons. Lomanto ha ricordato i tre segni del cammino quaresimale: preghiera, digiuno e carità: “La speranza è la forza del cammino, la fede è la condizione per entrare in questo santo viaggio, la carità è la pace dell’incontro con Dio. La speranza è la virtù che ci fa progredire. Senza la speranza non si cammina, perché la speranza ci muove verso un bene più alto che è ancora da raggiungere. In questo cammino l’uomo vive il suo rapporto con Dio che si accompagna a noi nella via come forza vitale e come sostegno continuo al nostro progresso verso di Lui”.

L’arcivescovo di Siracusa ha sottolineato: “La speranza implica la povertà e apre al vero senso della preghiera. Si spera per quello che non si possiede. La speranza umana si fonda su quello di cui si dispone. La speranza cristiana non si sostiene su quello che si ha, ma sulle promesse di Dio”. Ed ancora: “Finché la speranza dell’uomo non trova un fondamento sicuro al di fuori di sé rimane vuota, cieca, senza ragione. Ma la speranza cristiana ha un linguaggio: la preghiera. La preghiera è l’atto della speranza, perché la preghiera è l’unico atto attraverso cui l’uomo entra in rapporto vero con Dio e si slancia verso Colui che dona stabilità, pace e felicità alla sua vita. E la preghiera accresce il vuoto dell’uomo per prepararlo ad accogliere pienamente Dio. La speranza deve animare il nostro essere, la nostra vita, le nostre azioni, donando forza, gioia e pace al nostro cuore, per intraprendere con fiducia e serenità il cammino di ogni giorno, affrontando le avversità, i problemi e ogni situazione critica”.  

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