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SIRACUSA. SIT- IN DEI LAVORATORI EX CAMBRIA DAVANTI LA PREFETTURA

Diredazione SB

Gen 21, 2020

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Tornano a protestare, e lo fanno con un sit in davanti alla Prefettura, i lavoratori ex Cambria impiegati, fino allo scorso anno, nel punto vendita all’interno del centro commerciale Archimede di contrada Fusco.
Una protesta, indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs, che arriva alla vigilia di una scadenza che potrebbe alzare ulteriormente il livello di disperazione vissuto dai lavoratori coinvolti.
Domani, 21 gennaio, infatti, come scritto anche nel documento consegnato questa mattina al Prefetto, scadrà il decreto per la Cassa integrazione sottoscritto, lo scorso anno, in sede ministeriale dall’azienda e dalle organizzazioni sindacali.
“Da mercoledì – dicono i segretari generali di categoria Alessandro Vasquez, Teresa Pintacorona e Anna Floridia – questi 74 lavoratori potrebbero essere disoccupati a tutti gli effetti. Senza ammortizzatori sociali, visto che il gruppo Cambria ha avviato l’istanza di fallimento che attende ancora il pronunciamento del tribunale. Se ciò si verificasse, tutto questo impedirebbe qualsiasi proroga della cassa integrazione e queste famiglie andranno ad aumentare il drammatico numero dei disoccupati di questa provincia.
Abbiamo chiesto al Prefetto di continuare nell’azione avviata – hanno continuato i segretari – e allo stesso tempo abbiamo stigmatizzato, e ritenute irricevibile, le minacce che CDS Holding ha affidato ad un proprio comunicato. L’azienda bresciana, nonostante le rassicurazioni avanzate in Commissione Lavoro dell’ARS e allo stesso tavolo prefettizio, ha deciso di abbandonare questi lavoratori scaricando responsabilità sociali su altri.
Nessun segnale è arrivato da Conad Sicilia, il gruppo che subentrerà in uno spazio più ristretto rispetto al precedente supermercato. – hanno concluso Vasquez, Pintacorona e Floridia – Accanto sono state già aperte due attività, con una di queste che vende prodotti similari. Una logica commerciale discutibile che non ha alcuna remora a sacrificare 74 lavoratori e le loro famiglie.”

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