Un’importante ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari, di Siracusa, ha segnato un punto cruciale nel procedimento a carico di quattro indagati coinvolti in un presunto caso di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Grazie al lavoro degli avvocati difensori Avv. Antonio Cappello e Avv. Raffaella Anastasio sono state ottenute significative modifiche alle misure cautelari, culminando con la liberazione di due degli indagati.
Gli indagati, tre cittadini egiziani e uno siriano, erano stati arrestati con l’accusa di aver condotto un’imbarcazione carica di migranti verso le coste italiane, collaborando con una presunta rete di trafficanti libici. Durante l’incidente probatorio di lunedì i testimoni hanno fornito dichiarazioni che, pur confermando alcuni ruoli, hanno evidenziato zone d’ombra e ridimensionato il coinvolgimento di due dei 4 migranti.
L’udienza del 23 dicembre ha rappresentato il momento chiave. La difesa, attraverso un’argomentazione rigorosa e puntuale, ha dimostrato come le dichiarazioni dei testimoni, unite agli accertamenti tecnici sui cellulari, non giustificassero il mantenimento della misura più afflittiva per tutti gli indagati. Per due di essi, in particolare, è emersa la mancanza di pregressi contatti con i trafficanti libici e un coinvolgimento limitato alla fase successiva all’imbarco.
Il GIP ha accolto in parte le richieste della difesa, disponendo La scarcerazione immediata di A.S. difeso dal Raffaella Anastasio sottolineando l’assenza di pericolo di reiterazione del reato e di A.I.M difeso da Antonio Cappello riconoscendo un ruolo meno rilevante rispetto agli altri due connazionali;
Il ruolo determinante della difesa ha portato ad una revisione puntuale delle misure cautelari. Gli avvocati hanno messo in luce le incongruenze nelle prove e valorizzato il principio di proporzionalità, elemento centrale nell’applicazione delle misure restrittive.
L’ordinanza rappresenta un esempio emblematico di giustizia ponderata, dove l’equilibrio tra le esigenze cautelari e i diritti della difesa ha portato a decisioni articolate e giuridicamente solide. Per A.S. È , la libertà rappresenta un primo passo verso la piena riabilitazione. Per gli altri indagati, invece, la battaglia legale prosegue, con la difesa pronta a continuare la propria opera per garantire un giusto processo.