Tre persone, tra cui un ex carabiniere, sono state rinviate a giudizio per abusi sessuali ai danni di tre minori di 3, 4 e 7 anni. Secondo i carabinieri le violenze nei confronti delle vittime avrebbero avuto inizio nel 2014. La madre avrebbe fatto prostituire in un garage i figli per cifre irrisorie, fino a 20 euro.
Erano stati gli operatori di una Comunità che avevano presentato un esposto per maltrattamenti e violenze sessuali aggravate presentata alla Procura della Repubblica di Siracusa. In questa Comunità erano state ospitate le due sorelline mentre il terzo fratellino era stato affidato ad una famiglia affidataria. Una volta fuori dal contesto familiare in cui avevano vissuto in condizione di assoluto degrado e di abbandono, di malnutrizione, di carenze igienico – sanitarie, i tre minori hanno effettuato, autonomamente l’uno dall’altro e in contesti separati, le medesime rivelazioni facendo emergere il loro drammatico vissuto caratterizzato da abusi sessuali reiterati nel tempo da parte degli indagati con la complicità della madre.
Nel corso delle indagini si è proceduto all’ascolto delle tre piccole vittime da parte del P.M., sono state espletate consulenze tecniche, effettuati sopralluoghi e disposta attività di intercettazione; ciò che è emerso dalla complessa attività di indagine ha svelato come la madre, P.S., 44 anni, disoccupata, facesse abitualmente prostituire i tre figli ponendoli a disposizione degli arrestati in cambio di corrispettivi in denaro: uno dei due arrestati era militare dell’Arma dei Carabinieri all’epoca in servizio presso la Stazione del Comune di residenza della donna e delle vittime.
Dalle indagini è emerso che le violenze sessuali avevano avuto luogo all’interno dell’abitazione della donna e di un garage nella disponibilità della stessa, sito in un comune del nord della provincia, in un arco temporale ricompreso tra il 2014, epoca in cui le vittime avevano l’ età di 3, 4 e 7 anni, e il mese di ottobre 2016, momento a partire dal quale i minorenni sono stati sottratti alla potestà genitoriale della madre.
Oltre alla madre sono finiti sotto processo, M.S., 42 anni, già carabiniere e N.I., 47 anni, consuocero della madre delle piccole vittime.