La vicenda del prestito del quadro di Caravaggio “Seppellimento di Santa Lucia” da Siracusa al MART di Rovereto sembra appassionare come un’importante finale di una partita di calcio: da una parte Vittorio Sgarbi che pretende di adoperare il “Seppellimento di Lucia” di Siracusa per allestire una mostra allo scopo di far “dialogare” Caravaggio, Burri e il corpo morto di Lucia con il corpo morto di Pasolini, dall’altra un’intera comunità urbana rappresentata dalle
associazioni culturali – pur con le variegate sfumature e prese di posizione proprie delle tifoserie – che si oppone al prestito.
Come in tutti i derby che si rispettino sono anche volate parole grosse dall’una parte e dall’altra parte.
SiciliAntica, che pure ha preso parte al dibattito, a tutti i livelli, con pacatezza ma con altrettanta fermezza, ha espresso la propria posizione di opposizione costruttiva al progetto espositivo; ha proposto una digitalizzazione ad altissima definizione del quadro di Caravaggio che possa, questa sì, “dialogare” con Burri, e poi anche con il corpo morto di Pasolini, nel progetto-spettacolo ideato da Sgarbi.
Spettacolo, non mostra scientifica; e per uno spettacolo va benissimo – anzi meglio – la copia digitalizzata del quadro che consente, questa sì, delle zoomate che possano far emergere meglio l’informale contemporaneità di alcuni particolari del quadro di Caravaggio, accostata a quella di Burri: il “cretto” della pellicola pittorica del Caravaggio, la fragilità, la lacerazione tra i pigmenti possono benissimo “dialogare” con il “Cretto” di Burri, che alla fragilità della
materia unisce anche l’angoscia dell’impotenza umana di fronte al male assoluto. Invece Sgarbi vuole l’originale, da sottoporre allo stress e alle insidie di un viaggio, da far guardare a distanza: quadro apparentemente perfetto ma che nasconde in sé l’insidia della caducità, della fragilità ormai non più nota ai soli esperti del settore ma anche alle tifoserie, appunto.
Questa partita, tra l’altro, è giocata sulla testa di due comunità urbane, quella di Rovereto e quella di Siracusa, della cui opinione, pare che non importi niente a nessuno, né di qua né di là. Triste considerazione questa.
E sia di qua che di là non si riescono a vedere le carte: i documenti, gli atti, le richieste, i pareri, le carte; le carte sollevano il mondo, altro che Archimede! E sia di qua che di là solo dichiarazioni, voci: Diceria dell’untore (ma quello è Bufalino, non c’entra).
Sempre con lo stile e la pacatezza che ha dal primo momento ha contraddistinto la posizione e l’agire di SiciliAntica, in data 30 maggio 2020 lo scrivente ha inoltrato formale richiesta al Prefetto di Siracusa, per avere risposte certe dal rappresentale locale del Ministero degli Interni, proprietario del quadro, la Dottoressa Scaduto, Prefetto di Siracusa: era una formale richiesta di accesso agli atti. Purtroppo a tutt’oggi – ma sarei ben lieto di porgere le mie personali e pubbliche scuse al Prefetto se domani mi arrivasse una convocazione – non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Anche questa è una triste considerazione. I problemi veri – al di là del valore spettacolare della mostra del MART di Rovereto – sono la fragilità della tela, e la sua collocazione assolutamente impropria: per preservare un capolavoro si è scelto di coprire un altro capolavoro: la grande pala d’altare di Deodato Guinaccia del 1579.
Il Caravaggio è lì, alla chiesa di Santa Lucia alla Badia perché la Basilica di Santa Lucia e.m. non garantisce al quadro le condizioni climatiche e di sicurezza. Ma il Caravaggio deve tornare nella chiesa dove esso fu concepito.
SiciliAntica Siracusa ribadisce, pertanto, la propria posizione:Realizzazione di una copia digitalizzata del “Seppellimento di Santa Lucia” ad altissima
definizione da inviare al MART di Rovereto per la mostra-spettacolo ideata in modo geniale ed originale da Vittorio Sgarbi;
Costituire un comitato promotore per un crowdfunding con lo scopo di realizzare, d’intesa con tutti gli organi competenti, i necessari interventi conservativi sul “Seppellimento di Santa Lucia”, la teca di contenimento e salvaguardia, e gli interventi necessari per accogliere il quadro nella sua sede naturale della chiesa di Santa Lucia e.m.