Durante la pandemia, quando non era possibile andare fuori dai confini del proprio Comune, l’Associazione Natura Sicula di Siracusa grazie ai suoi volontari, e in accordo con l’assessore al Verde, Carlo Gradenigo, ha eseguito la potatura di formazione di oltre 100 alberi del parco urbano della Balza Acradina.
“Si è trattato perlopiù degli alberi posti sui pendii rocciosi – dichiara il presidente di Natura Sicula, Fabio Morreale, – e che nei decenni sono nati spontaneamente per disseminazione zoocora, praticata da quegli uccelli che si nutrono di semi di pino, alaterno, olivastro, lentisco, olivo, terebinto e altro”.
“Tra gli alberi – specifica – gli esemplari più robusti sono invece residui dell’antica copertura vegetale della balza, quando fino alla metà del Novecento veniva coltivata a mandorlo, carrubo e ulivo”.
“La potatura – aggiunge il presidente di Natura Sicula – ha consentito a ciascun esemplare di elevarsi alla dignità di albero. Le mancate cure non consentivano la formazione dell’alto fusto, costringendo le piante ad assumere un portamento cespuglioso. Tolti i succhioni, le chiome si espanderanno facilmente e creeranno delle oasi di ombra e frescura”.
Morreale tiene a precisare che “L’intervento di Natura Sicula è stato puro volontariato, non ha riguardato tutto il patrimonio arboreo del parco, e non vuole essere sostitutivo di chi, per appalto, si occupa della manutenzione dell’area. A 30 anni dalla loro delimitazione, i tre ettari di parco risultano ancora poco alberati, malgrado si presterebbero all’applicazione della legge 10 del 2013 che obbliga il Comune a piantare un albero per ogni nuovo nato o adottato. Spiace constatare anche che il parco è poco fruito, e che i residenti se ne ricordano solo come area per cani”. Il parco della Balza di Acradina, infatti, è un luogo unico, pieno di segni antichi sulla roccia, e di una flora ricchissima che include un endemismo puntiforme, l’origano siciliano. Laddove non passa la trinciaerba, si trovano profumati o eleganti cespugli di timo arbustivo, lentisco, nepetella, mirto, varie specie di camedrio, ma anche specie rupicole come il cappero, la putoria delle rocce e l’erica multiflora.
Purtroppo la vegetazione del parco è seriamente minacciata, negli ultimi anni, da uno sgradito ospite che sta infestando tutte quelle aree del parco in cui non vengono eseguite potature e trinciature e che sta prendendo il sopravvento: la Lantana camara.
“Si tratta – spiega Morreale – di un arbusto di origine mesoamericana, introdotto nel 1600 a scopo ornamentale. Alla Balza di Acradina sta invadendo ogni spazio, sottraendolo alle specie originarie. Si aiuta producendo foglie ricche di sostanze allelopatiche, cioè di tossine che danneggiano le piante intorno per guadagnare spazio vitale”.
“Oltre a essere invasiva e infestante – aggiunge – la Lantana è quindi pianta tossica (l’unica parte commestibile per gli animali è la polpa dei frutti maturi). Per i danni ecologici che arreca è iscritta nella lista delle 100 specie esotiche più dannose al mondo. La sua dominante presenza in un parco potenzialmente destinato a tutti, tra cui bambini e animali domestici, sarà un elemento di rischio finché ogni cespuglio non verrà estirpato”.
“Infine – conclude il presidente di Natura Sicula – un’altra criticità, ancor più grave della precedente, è la notevole presenza di rifiuti, anche ingombranti, abbandonati dai senza tetto che occupano i ripari e le grotte della balza. Ma questa è un’altra storia”.