Il ministro dell’Interno Marco Minniti ha presentato ieri pomeriggio al Parlamento un nuovo quadro di provvedimenti sull’immigrazione, che accoglie le istanze dell’Unione europea, e che in Sicilia prevede l’apertura di due nuovi hotspot, a Palermo e a Siracusa, e di un Cie, come per ogni regione, ovvero un centro regionale di identificazione ed espulsione. I due nuovi hotspot si aggiungerebbero ai quattro già presenti sul territorio nazionale (Lampedusa, Pozzallo, Trapani e Taranto) e ad altri quattro da realizzare, a Cagliari, Reggio Calabria, Crotone e Corigliano Calabro.
Scoppia la polemica nel capoluogo aretuseo e ad innescarla già in mattinata è il sindaco Giancarlo Garozzo, del Pd, dichiarando all’Adnkronos che sarebbe “sempre favorevole a dare una mano nell’accoglienza ai migranti ma mi sembra impossibile che Siracusa possa essere la sede di un nuovo hotspot in Sicilia”. Il primo cittadino ha aggiunto che Siracusa “ha solo una parte della costa dove potrebbe essere realizzato ed è il porto turistico di Ortigia” ma che “mi sembrerebbe una follia pensare di costruirlo lì”.
Non è d’accordo per l’hotspot a Siracusa pure il deputato regionale Pippo Gennuso, il quale ha dichiarato che “l’Europa non vuole i migranti ed il governo italiano li spedisce in Sicilia” e che “l’apertura di altri due nuovi hotspot nell’Isola, a Palermo e Siracusa, è inaccettabile”. Ed ha aggiunto: “È diventato un gioco al massacro, nessuno vuole i migranti e la Sicilia li accoglie a braccia aperte. Posso capire la solidarietà, l’accoglienza, ma questa regione, unica a pagare il prezzo più alto per gli sbarchi incessanti di cittadini che arrivano dall’Africa, non è in grado di sostenere questa emorragia che è inarrestabile. Mi auguro che quando il ministro degli Interni comunicherà la sua decisione al Parlamento, i deputati siciliani facciano una netta opposizione. La cosa più assurda in tutta questa vicenda, è che soltanto il Mezzogiorno d’Italia accoglie. Da Roma in su c’è un muro contro l’immigrazione. Già nell’Isola esistono gli hotspot di Lampedusa, Pozzallo e Trapani, adesso si dovrebbero aggiungere pure Palermo e Siracusa. Ribadisco che si tratta di una provocazione. La provincia di Siracusa con il porto di Augusta ha il triste record di avere visto sbarcare tredicimila persone dall’inizio dell’anno”. “Non dico cose inedite – ha concluso Gennuso -, ma nell’inchiesta di Mafia Capitale, mentre il boss viene intercettato dice che l’affare dei migranti vale molto di più della droga. Qui il Cara di Mineo è l’esempio lampante del malaffare. Un finto sistema dell’accoglienza che serve a fare soldi ed a garantirsi voti”.
Il deputato regionale Vincenzo Vinciullo, di Alternativa popolare, già autore di una battaglia politica e di un esposto in Procura lo scorso anno contro l’istituzione di un hotspot nel porto commerciale di Augusta, che già detiene il record di sbarchi assistiti, ha commentato: “Sono assolutamente contrario all’idea di realizzare ulteriori hotspot in Sicilia (…) Cinque hotspot su dieci significa che il 50 per cento degli arrivi dovranno poi necessariamente essere convogliati sulla Sicilia, cosa che non può continuare. Di conseguenza, la provincia di Siracusa dice “no grazie” a questo regalo, lo restituiamo a chi lo vorrebbe fare, ricordando che non è possibile che quando bisogna dare la provincia di Siracusa sia la prima e quando bisogna ricevere la provincia id Siracusa è l’ultima fra le ultime. Del resto, se il porto di Augusta non è idoneo ad ospitare la sede dell’Autorità di sistema portuale per una serie di deficienze denunciate a gran voce da tanti, le stesse mancanze le avrà sicuramente nell’accogliere gli extracomunitari, pertanto, dal momento che il porto di Catania è sicuro, affidabile, ecc. si trasferisca nel porto della città etnea tutto il traffico che, fino ad oggi, è stato concentrato su Augusta. Si eviterà, così di fare due pesi e due misure”.