Davanti al proprio pubblico, che ha riempito la tribuna della “Caldarella”, l’Ortigia non riesce a
replicare la bellissima prestazione della finale di Coppa Italia. Questa volta, il Recco domina e vince in maniera netta,
mettendo in mostra tutta la propria forza. I biancoverdi reggono solo un tempo, poi iniziano a sbagliare tanto e a
subire il ritmo e le accelerazioni dei liguri, non riuscendo mai a cambiare l’inerzia dell’incontro. L’approccio è positivo,
con i padroni di casa che, con Vidovic, rispondono subito al primo squillo di Zalanki. Inoltre, anche quando lo stesso
Zalanki e Fondelli allungano, i ragazzi di Piccardo non demordono e riescono a portarsi sul 3-3 con Di Luciano e
Ferrero, sprecando poi anche l’opportunità di andare in vantaggio. La partita dell’Ortigia finisce poco dopo, quando
Ivovic e Di Fulvio portano i campioni d’Europa sul 5-3 di fine primo tempo. I biancoverdi accusano il colpo e, tra il
secondo tempo e la prima metà del terzo, subiscono un parziale di 5-0 che porta il Recco sul 10-3. Ferrero (su rigore)
prova a scuotere i suoi, ma la squadra appare demoralizzata e sempre meno lucida, sia in fase difensiva che offensiva,
naturalmente anche per via della qualità degli avversari. Younger, Iocchi Gratta e Aicardi fissano il punteggio sul 13-3.
Nel quarto tempo, al gol di Gorrìa Puga rispondono Cannella ed Echenique. Finisce 15-5 per il Recco. L’Ortigia è
sempre terza, ma il vantaggio sulla quarta adesso si riduce a 3 punti. In casa biancoverde, dopo l’infortunio in
settimana di Ciccio Condemi, c’è apprensione adesso anche per Cassia, che si è fatto male nel finale. Mercoledì si
torna in acqua a Roma, contro la Distretti Ecologici, quindi, sabato 1° aprile, big match casalingo contro Savona.
A fine gara, il tecnico dell’Ortigia, Stefano Piccardo, commenta così la prestazione dei suoi ragazzi: “Le sconfitte non
sono mai piacevoli, ma è vero che loro hanno i giocatori più forti del mondo e lo hanno dimostrato. Quindi, merito al
Recco. Ci fa piacere aver visto quelli che sono i nostri limiti contro certe squadre. Nel secondo e terzo tempo abbiamo
sbagliato completamente l’approccio, e la loro transizione ci ha tagliato a fette. Arrivavano palle laterali sui loro centri
e bisognerebbe essere bravi a non farli aprire già sulla transizione. Il primo e il quarto tempo, invece, sono state due
buone frazioni da parte della mia squadra. Dobbiamo ripartire da lì. Adesso testa a mercoledì, perché a Roma ci
aspetta una partita importante e poi penseremo a sabato, quando avremo un match ancora più importante.
L’infortunio a Cassia? Non sono un medico e non posso fare diagnosi, verranno fatti degli accertamenti, ma temo che
non ci sarà né mercoledì né sabato. Vedremo. Intanto voglio ringraziare la città e i nostri tifosi che sono venuti a
sostenerci. È stata una bellissima sensazione”.
Stefano Tempesti, portiere biancoverde, pur riconoscendo la forza del Recco, sottolinea un aspetto molto importante
relativamente alla sua squadra: “Sappiamo che è difficile per tutti giocare contro il Recco, ma se mostriamo già prima
una sorta di timore reverenziale, partiamo in svantaggio. Abbiamo la consapevolezza che il Recco è forte, però
dobbiamo capire che anche noi siamo fortissimi e che anche a noi non manca niente. Lo dimostra il fatto che abbiamo
preso dei parziali e dei gol su errori che possono accadere con qualunque avversario, perché si tratta di errori
individuali, non effetto di una squadra devastante che ti ha completamente schiacciato. Sono errori sui quali possiamo
lavorare e sicuramente lo faremo questa settimana con il mister, perché non credo sia così ampio il divario che ci
separa. Il Recco è forte, ma lo siamo anche noi. Possiamo perdere, ma c’è modo e modo di perdere, di approcciare una
partita, di gestire determinate situazioni di gioco. Ora abbiamo due appuntamenti che decideranno un po’ la stagione.
Già la trasferta di Roma sarà difficilissima, quindi adesso andiamo a passettini. D’altra parte, ci servono anche queste
partite per crescere. Dobbiamo fare tesoro dei nostri errori e crescere mentalmente”.