La Procura di Siracusa ha aperto una inchiesta per far luce sulla morte di Vito Adamo, 50 anni, macellaio di Calatafimi, da anni residente a Castellammare del Golfo, deceduto dopo essere stato operato per un’ernia alla colonna vertebrale in una clinica privata siracusana. Adamo è poi morto all’ospedale “Umberto I“ di Siracusa. Avrebbe dovuto essere dimesso il 28 ottobre, qualche giorno dopo l’operazione che sembrava perfettamente riuscita. Quella stessa sera, però, il 50enne ha accusato un malore ed è stato trasferito d’urgenza al nosocomio aretuseo, dove è morto poco dopo.
Sulla morte di Vito Adamo, è stata aperta un’inchiesta. La Procura ha raccolto la denuncia dei familiari e disposta l’autopsia sul corpo del 50enne. L’esame è stato eseguito giovedì 14 novembre. I risultati medico-legali saranno depositati entro i prossimi 90 giorni.
Il corpo di Vito Adamo è stato riconsegnato alla famiglia solo 17 giorni dopo la morte, quando è stato disposto il dissequestro della salma dalla Procura che ha sequestrato le cartelle della clinica privata e i documenti del pronto soccorso dell’ospedale pubblico di Siracusa.
“Giustizia! Non si può accettare. Chi ha sbagliato paghi”. Il grido di dolore della moglie di Vito Adamo esplode al di fuori della chiesa di Santa Rita a Castellammare del Golfo, che non è riuscita a contenere, neanche all’esterno, la moltitudine di amici e familiari presenti per l’ultimo saluto a Vito.
I familiari di Vito Adamo non nascondono il dubbio che possa essersi trattato di un caso di malasanità e per questo la notte stessa del decesso hanno presentato denuncia. E lo hanno gridato davanti la bara, la moglie Enza Pecora, i figli Francesco e Giusyelena, il fratello Dino e tutti gli altri familiari, straziati dal dolore per l’ultimo saluto.
I familiari non riescono a darsi pace perché Vito Adamo la mattina del 28 ottobre doveva essere dimesso dalla casa di cura “Santa Lucia“, dove aveva effettuato un intervento per ernia alla colonna vertebrale, per fare ritorno nella sua Castellammare del Golfo. Un’operazione effettuata il 22 ottobre, che sembrava essere andata molto bene: Vito Adamo era in ripresa tanto che domenica sera aveva festeggiato la fine della degenza con i compagni di stanza con i quali aveva giocato a carte fino oltre la mezzanotte. Aveva anche parlato tranquillamente con la moglie ma lo sfortunato macellaio intorno all’una del mattino si è sentito male.
Dalla casa di cura è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Siracusa.
Da lì, intorno alle 3.15 del mattino, è partita la veloce chiamata che ha lasciato incredula la famiglia: annunciava la morte di Vito Adamo che, invece, era atteso per il rientro a casa poche ore dopo. Anche per questo la moglie e tutti gli altri familiari non riescono a darsi pace: vogliono capire il perché del decesso, comprendere se ci siano state negligenze o responsabilità, in considerazione di un intervento chirurgico con una degenza post operatoria senza particolari problemi. L’atteso esito dell’autopsia potrà contribuirà a far luce su quanto accaduto.