Con un video su Sebastiano Alongi, un piccolo imprenditore di Prizzi (Palermo) vittima di lupara bianca per essersi opposto ai diktat di Cosa nostra nel sistema degli appalti, l’istituto superiore “Enrico Fermi” si è aggiudicato il primo premio di “A scuola di corto”, il progetto per l’educazione alla legalità dell’assessorato alle Politiche scolastiche. Partner dell’iniziativa, la Fondazione “Siracusa è Giustizia” che, attraverso il suo comitato scientifico, su 14 scuole partecipanti ha selezionato 4 cortometraggi assegnando dei premi in denaro.
Stamattina, nell’auditorium della scuola “Filadelfo Insolera”, nel giorno del 39esimo anniversario dell’omicidio di Pio La Torre e del poliziotto Rosario Di Salvo, si è tenuto l’evento conclusivo del progetto, curato per il Comune dal Giuseppe Prestifilippo.
Presenti: il prefetto Giusi Scaduto, il sindaco, Francesco Italia, l’assessore alla Legalità, Fabio Granata, il questore Gabriella Ioppolo, i comandanti provinciali dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza, Giovanni Tamborrino e Luca De Simone. La Procura della Repubblica era rappresentata dai pubblici ministeri Chiara Valori e Maria Chiara Vedovato in sostituzione del procuratore capo Sabrina Gambino. Il presidente alla Commissione regionale antimafia, Claudio Fava, ha dovuto rinunciare alla presenza per un lutto improvviso ma ha inviato un messaggio.
Dopo l’inno nazionale eseguito da studenti del liceo musicale “Tommaso Gargallo” e i saluti della dirigente dell’Insolera, Maria Ada Mangiafico, il sindaco Italia ha parlato degli sforzi che ogni giorno le istituzioni e le forze dell’ordine compiono per l’affermazione della legalità a Siracusa.
“C’è in questo momento – ha affermato – una forte sinergia istituzionale grazie alla professionalità e alla qualità umana dei loro vertici. L’ostello per lavoratori stagionali inaugurato ieri ne è un esempio in quanto rappresenta un tassello nella lotta al caporalato. Leggiamo sulla stampa dei tentativi di strumentalizzare politicamente questo traguardo, ma ai giovani dico che la lotta alla legalità non è di né di destra né di sinistra e chi sostiene il contrario vi vuole solo portare fuori strada”.
Per l’assessore Granata, il progetto “deve servire a coltivare la memoria, non come fatto retorico ma per creare consapevolezza su ciò che è successo e su ciò che succede. Questo lavoro va fatto partendo dalle scuole e deve riguardare tutte le istituzioni”. Granata ha poi ringraziato le forze dell’ordine per la lotta giornaliera contro i gruppi mafiosi che controllano le piazze di spaccio.
Per il presidente Fava “questo progetto sfugge alla facile retorica e collega la dimensione del ricordo a quella del futuro. Recuperare – ha aggiunto – lo spirito della lotta alla mafia è, credo, il merito principale di questa vostra iniziativa. Senza celebrazioni da medagliette e pennacchi, ma recuperando la storia delle tante, troppe vittime dimenticate. Iniziative come questa danno una speranza”.
Le conclusioni sono state affidate al prefetto Scaduto che ha parlato di legalità come esercizio concreto della libertà contro la prevaricazione mafiosa e ha richiamato tutti all’etica della responsabilità verso gli altri, specie verso le vittime della sopraffazione. (segue)
Il progetto “A scuola di corto”, iniziato nel 2019 e rinviato lo scorso anno a causa della pandemia, era incentrato sulle vittime meno conosciute della mafia. Delle quattro scuole premiate, 3 sono istituti superiori.
Per il “Fermi”, il primo premio è stato ritirato da Josephine Pulvirenti e Simone Vitale, mentre gli altri riconoscimenti sono andati: al “Quintiliano”, rappresentato Melissa Agosta, secondo classificato per il video dedicato a Rita Atria dal titolo “La verità vive”; e al “Federico di Svevia”, che attraverso Franca Stella a Santi Maltese, ha presentato “Carmelo Zaccarello”, dedicato al giovane siracusano vittima innocente nella strage del bar Moka nel 1988.
Il Comprensivo scelto dalla giuria è stato il “Vitaliano Brancati” di Belvedere, che ha proposto un corto dal titolo “La differenza tra te e me” presentato dagli studenti Giulietta Lombardi e Luciano Marino.
I premi sono stati motivati e consegnati dalla Fondazione “Siracusa è Giustizia” attraverso Loredana Faraci e Ornella Fazzina, componenti del comitato scientifico (che hanno portato i saluti del presidente Ezechia Paolo Reale), dall’avvocato Marco De Benedictis e dal dottore Enzo Rindinella.
Al “Fermi” e al “Brancati” sono andato 500 euro ciascuno, 300 al “Quintiliano” e 200 al “Federico di Svevia”.