In casa Ortigia cresce l’attesa per il secondo concentramento di Champions League. Da domani, infatti, al polo natatorio del Centro federale di Ostia, i biancoverdi saranno in acqua per quattro giorni consecutivi per giocare le ultime due partite di andata e le prime due di ritorno del girone A. Si inizia domani pomeriggio (ore 17.45, diretta Tv su Sky Sport e in streaming sul sito della LEN), contro i fortissimi croati dello Jug Dubrovnik, in testa alla classifica a punteggio pieno insieme al Recco. Quindi, sarà il turno di Spandau Berlino (martedì ore 15.15), Olympiacos Pireo (mercoledì, ore 20.15) e infine Pro Recco (giovedì, alle ore 20.15). Piccardo può contare sulla squadra al completo, una squadra che, nell’ultima sfida di campionato contro Salerno è sembrata in condizione, dopo un mese di pausa e di carichi di lavoro intensi. L’obiettivo, come nel primo concentramento, è di provare a giocarsela con tutti, consapevoli che, a parte i tedeschi, di fronte ci saranno alcune delle più forti squadre al mondo.
Alla vigilia della prima gara contro lo Jug, mister Stefano Piccardo parla della condizione dei suoi: “Sarà una bolla molto più difficile della prima, in quanto troveremo giocatori che, nell’ultimo periodo, hanno dieci partite in più sulla schiena rispetto a noi. Credo anche che saranno diversi gli approcci che le altre squadre avranno nei nostri confronti.
Detto ciò, in ogni partita cercheremo di rendere la vita difficile a queste quattro squadre importantissime che si confrontano con noi. Noi dovremo mettere a frutto il lavoro fatto in settimana, andare con l’idea di avere uno stile di gioco, di rispettarci soprattutto nel lavoro e nel gioco. Poi conosciamo bene anche il valore degli avversari, ma d’altra parte questo è il bello, è come essere al cinema e noi siamo attori protagonisti. Ed è molto bello”.
Il tecnico biancoverde parla degli avversari e delle prospettive dell’Ortigia in questo secondo concentramento:
“Tecnicamente la partita forse, per valori, più abbordabile, è quella con Berlino, anche perché i tedeschi, dopo tre mesi di lockdown, credo che non saranno fisicamente al massimo. Le altre tre squadre sono fortissime, basta contare il numero di Coppe dei Campioni che hanno in bacheca. Sono tre squadre diverse per caratteristiche, soprattutto Jug e Olympiacos hanno ringiovanito molto il roster rispetto al passato e, oltre ad avere una qualità altissima, hanno anche la freschezza che ti portano i giovani all’interno di un sistema di gioco”.
Alla vigilia parla anche capitan Massimo Giacoppo, apparso in grande condizione in campionato ed eletto da Sky miglior giocatore del primo concentramento: “Siamo consapevoli che, andando avanti con il percorso, la situazione si fa sempre più tosta, più difficile, però dobbiamo crederci fino in fondo. Più che preoccuparci delle avversarie, che sono obiettivamente fortissime, se noi riusciamo a dare non il 100%, ma di più, come abbiamo già fatto durante questa stagione, se manteniamo la progressione che abbiamo avuto quest’anno, allora riusciremo ancora a toglierci qualche soddisfazione. Sicuramente dobbiamo crescere anche rispetto al gioco che abbiamo espresso nei passati turni, anche se era già un gioco molto efficace, vincente, perché penso che ormai la nostra mentalità, in termini di squadra, di forza del gruppo, sia acquisita. Ora dobbiamo fare ancora un salto di qualità”.
“Non amo fare pronostici – continua il capitano -, preferisco arrivare ad ogni partita con l’idea di vincere. Nel
precedente concentramento pensavamo di poter battere l’Olympiacos e che Marsiglia fosse proibitiva, e invece è successo il contrario. Questo perché abbiamo avuto un approccio forte, anche dopo la sconfitta con i greci. Ci siamo riuniti, ci siamo guardati in faccia e abbiamo affrontato il Recco con grande cattiveria. Una cattiveria che non ci ha fatto vincere contro i liguri ma ci ha fatto battere poi il Marsiglia. Noi dobbiamo entrare in acqua sempre per vincere, poi le avversarie devono dimostrare di essere più forti e batterci. L’ansia, a questi livelli, c’è sempre, ed è la parte bella. L’ansia per un nuovo girone, per dover giocare contro squadre così forti contro le quali, se non ti concentri, rischi la figuraccia. Quest’ansia ce l’hai anche se in carriera hai giocato partite simili, ed è un bene che ci sia”.