Anche la 35ma edizione di Qualità della Vita, la storica indagine de ”Il Sole 24 Ore” che misura la vivibilità delle 107 province italiane, colloca Siracusa ancora in fondo alla classifica.
”Occupiamo – dichiara il presidente dell’Osservatorio Civico Salvo Sorbello – uno degli ultimi posti della graduatoria: siamo infatti 104mi, senza migliorare la già pessima posizione dello scorso anno, lontanissimi da risultati accettabili. Ragusa è 81ma, Catania 83ma, Trapani 85ma”.
La graduatoria stilata da Il Sole 24 Ore è probabilmente la più attendibile: si basa su ben 90 indicatori statistici (misurazioni oggettive certificate da fonti autorevoli).
”Ci chiediamo – aggiunge Sorbello – continuando a tenerci fuori come Osservatorio Civico da ogni
polemica partitica, cosa si attenda ancora per prendere seriamente in esame e risolvere le fragilità del nostro territorio, colmare le lacune, accendere i riflettori sulle cose che non vanno e che potrebbero essere migliorate.”
”A che serve interrogarci retoricamente sul perché i nostri giovani preferiscono andare via – prosegue Sorbello – se non prendiamo in esame tutti i problemi che incidono in maniera negativa sul benessere economico e sociale del nostro territorio?”.
Siamo al 103mo posto per Ricchezza e consumi (al 105mo per depositi bancari delle famiglie consumatrici, al penultimo posto per pagamento delle fatture commerciali ai fornitori entro la scadenza), siamo al terzultimo posto anche nella graduatoria Affari e lavoro (ultimi in Italia per imprese in fallimento), 77mi per demografia ma 104mi per speranza di vita alla nascita e 105mi per mortalità
evitabile, mentre abbiamo il primato italiano per età media al parto: 31 anni.
Per Ambiente e servizi siamo collocati al 104mo, per Giustizia e sicurezza al 73mo, per Cultura e tempo liberi al 91mo, per Qualità della vita delle donne al 98mo (per speranza di vita delle donne siamo 105mo posto in Italia).
”Sant’Agostino – sottolinea ancora Salvo Sorbello – scrisse: “La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo Sdegno per come stanno andando le cose e il Coraggio per cambiarle”. Prendiamoci, quindi, carico di una situazione difficile, complicata, penalizzante, non rassegniamoci, non facciamo ancora finta
di nulla e cerchiamo invece di risollevarci”.
”Siracusa – conclude Sorbello – non può continuare a vivere sulle spalle del suo passato glorioso; fino a qualche decennio fa era invidiata in tutto il Meridione, è conosciuta in tutto il mondo e continua a farci sognare per quello che era. Lo sforzo comune deve essere quello di sognare (da svegli) per il suo presente, al momento assai modesto, e per il suo futuro, speriamo meno incerto di quanto appaia ora”.