“La recente decisione – appresa dalla stampa – dell’Assessore Pantano di abbellire il nuovo Belvedere dell’Arenella con la costruzione di muretti a secco solleva forti perplessità. I muretti a secco, infatti, sono elementi architettonici tradizionalmente legati al paesaggio rurale siciliano, tipici delle campagne e delle zone collinari, utilizzati per delimitare terreni e coltivazioni. Il loro utilizzo sul lungomare appare fuori contesto, in un ambiente che vive della sua apertura verso il mare e che, per vocazione naturale, richiede soluzioni più leggere e meno invasive. Osservazione sollevata e colta all’unanimità in quarta commissione consiliare di studio. Mi viene da chiedere: Perché l’assessore Pantano è ossessionato dal costruire in ogni dove muretti a secco?“. Questo ciò che scrive in una nota diffusa alla stampa, il consigliere comunale, Ivan Scimonelli, capogruppo di “Insieme“.
“Riesce a mantenere la parola data in presenza di tutti i consiglieri componenti della quarta commissione dove si impegnava in soluzioni visivamente più soft e consoni al mare?” si domanda, ancora, Scimonelli.
“Un intervento di questo tipo – prosegue – oltre a risultare incoerente con la storia e il paesaggio marino della zona, rischierebbe di compromettere la visuale del mare, una delle principali attrattive per residenti e turisti. La bellezza del Belvedere sta nella sua capacità di offrire una visuale ampia e libera dell’orizzonte, che verrebbe invece in parte oscurata dall’innalzamento dei muretti. Sarebbe un intervento che favorisce pochi a discapito della collettività, privando molti della possibilità di godere di una vista panoramica mozzafiato. Basta pensare che seduti su una semplice panchina e un muretto a secco davanti agli occhi impedirebbe di vedere e ammirare il seascape (paesaggio marino, ndr) . Valutazione che si può fare anche senza essere un tecnico e solo facendo uso della logica”.
“Facciamo appello alla Sovrintendenza di Siracusa – conclude Scimonelli – affinché intervenga prontamente per valutare l’impatto paesaggistico di questa scelta e promuova soluzioni alternative più rispettose dell’identità del luogo“.