Nulla di fatto nell’incontro fra la Regione siciliana e il Cimest che rappresenta la quasi totalità degli ambulatori medici e dei laboratori di analisi convenzionati. La mediazione tentata dalla Regione non è riuscita e la sanità privata decide un nuovo stop.
“Il budget per i medici specialisti convenzionati esterni aderenti al Coordinamento intersindacale medicina specialistica di territorio (Cimest) in Sicilia è quasi esaurito e i professionisti minacciano di sospendere i servizi a partire dal prossimo 15 maggio“.
Lo ha annunciato il Cimest dopo la “fumata nera” nella sede dell’Assessorato regionale alla Salute, dove i rappresentanti del Coordinamento intersindacale hanno incontrato l’assessore Giovanna Volo.
Il prossimo step, fondamentale per determinare il futuro delle visite convenzionate in Sicilia, sarà la riunione del prossimo 8 maggio.
Il Cimest negli scorsi giorni aveva lanciato un ultimatum alla Regione Siciliana, chiedendo di agire sulla riduzione dei tempi d’attesa e sulle spese per garantire le visite convenzionate.
Dopo l’incontro con l’assessore Volo nelle scorse ore, il gruppo ha annunciato: “Sospenderemo i nostri servizi intorno alla metà del mese ma daremo vita anche ad altre iniziative come, ad esempio, una manifestazione di piazza. Sono in gioco non solo la salute dei siciliani ma anche i posti di lavoro del personale in forza agli ambulatori privati che questa situazione pone a forte rischio”.
I rappresentanti dei medici specialisti convenzionati avrebbero cercato dall’assessore Volo risposte su liste d’attesa, budget ed entità economica delle prestazioni del settore pubblico e privato, ottenendo però un nulla di fatto. “Lo scopo di questa richiesta aveva l’obiettivo che, una volta per tutte, i cittadini potessero sapere come la Regione siciliana spende i soldi dati dallo Stato per le visite specialistiche”, si legge in una nota del Cimest successiva all’incontro, dove erano presenti il presidente Salvatore Calvaruso e i coordinatori Domenico Garbo e Salvatore Gibiino.
”Inoltre – assicurano dal Cimest – in collaborazione con il Codacons, informeremo i cittadini del loro diritto ad avere rimborsate dalle ASP le prestazioni che non possono essere erogate entro i tempi di attesa. Sono in gioco non solo la salute dei siciliani, perché in tanti saranno esclusi oltre ad allungare ulteriormente le liste d’attesa, ma anche i posti di lavoro del personale in forza agli ambulatori privati che questa situazione pone a forte rischio”.