“Non ci sarà alcun taglio sulla sanità in Sicilia e non è vero che perderemo oltre 37 milioni di euro in provincia di Siracusa”. A rassicurare tutti è il parlamentare di Fratelli d’Italia, Luca Cannata, vicepresidente della commissione Bilancio, dopo l’allarme lanciato dallo Spi Cgil Sicilia, in merito ai tagli sul decreto del ministro per la Coesione, Raffaele Fitto.
“Il Governo – spiega – non ha ridotto le risorse ma rimodulato le fonti di finanziamento per i progetti in ritardo che non potevano essere conclusi secondo le prescrizioni del Pnrr, quindi con il collaudo entro giugno 2026. Tanto che, al 31 dicembre 2023, su un totale di 1,650 miliardi di euro, originariamente assegnati dal Pnrr, risultavano spesi soltanto 99,65 milioni di euro”.
Secondo lo studio del sindacato, che a questo punto non corrisponde al vero, l’ospedale Umberto I di Siracusa perderebbe 15.616.211 euro così e andrebbero perse le risorse per il “Di Maria” di Avola (12.540.405 euro), il “Muscatello” di Augusta (4.375.695) e il “Rizza” di Siracusa (4.738.497 euro). Ma il Pnrr assegnava alla “Missione Salute” complessivamente 15,625 miliardi di euro, dopo la revisione del Piano dello scorso dicembre, la dotazione finanziaria è stata confermata con un incremento di 500 milioni di euro. Dunque non solo non c’è taglio ma c’è aumento dei fondi. La misura “verso un ospedale sicuro e sostenibile” prevedeva una dotazione finanziaria di 3,1 miliardi di euro dei quali 1,650 miliardi finanziati dal Pnrr e 1,450 dal Piano nazionale complementare (Pnc). “In sede di revisione – spiega il parlamentare FdI – 750 milioni di euro di questi interventi sono stati spostati e riportati esattamente dove erano prima della stesura inziale del Pnrr perché non sarebbero stati completati e collaudati entro la scadenza prevista”.
In relazione alle risorse del Fondo ex art. 20 (tra i quali esiste una parte destinata al nuovo ospedale di Siracusa), in questo momento risultano in corso di sottoscrizione Accordi di Programma per 1,4 miliardi di euro, in corso di istruttoria Accordi di Programma per 2,4 miliardi di euro e 2 miliardi di euro di interventi individuati con delibere di giunta regionale e a oggi ci sono 2,2 miliardi euro liberi e per i quali non risulta alcuna proposta o richiesta di impiego dalle Regioni.
“Le risorse disponibili per gli interventi sulla sanità – assicura Cannata – sono esattamente quelle originariamente destinate, solo che distribuite tra quelle finanziate dal Pnrr, dal Pnc e da risorse ordinarie del bilancio dello Stato in base a modalità e tempistiche di realizzazione, evitando il rischio di definanziamento. Come confermato dal ministro Fitto, il Governo Meloni attiverà uno confronto con le Regioni finalizzato all’esatta individuazione degli interventi finanziati con le tre differenti fonti. Sarà in quella sede che si potrà entrare nel dettaglio degli interventi”.