Ucciso a sangue freddo” Salvatore Failla l’operaio di Carlentini ,rapito in Libia. Ne da notizia il Ministro degli Esteri di Tripoli il quale racconta che ad uccidere l’operaio è stato“un colpo alla nuca da criminali tunisini che non hanno nulla a che fare con l’Isis. Queste sono le informazioni che abbiamo, ora cercheremo di capire perché lo hanno fatto”. Intanto dovrebbe rientrare oggi in Italia il corpo di Salvatore Failla, insieme a quello del collega Fausto Piano a cui in Liba è aspettato lo stesso destino: un’esecuzione appunto a sangue freddo. Le salme erano attese ieri ma una pioggia di rinvii ha bloccato l’aereo a Tripoli. Ira della Farnesina, con i parenti in albergo a Roma. Arrabbiato anche il legale della famiglia Failla, Francesco Caroleo Grimaldi, che spiega come “il ritardo, imposto dalle autorità libiche, al rientro delle salme è vergognoso. Si sta speculando con ferocia sul dolore delle famiglie che sono in attesa a Roma”. Intanto, gli sforzi dell’unità di crisi si concentrano su un obiettivo: evitare una autopsia sul posto. Un obiettivo, quello di riportare le salme integre, necessario anche alla procura di Roma per capire come si sono svolti davvero i fatti.