La tecnica era semplice: bastava alterare un documento o presentarlo falso, per potere accedere al finanziamento del credito e poter comprare un’autovettura. Anche di super lusso. Ma il gioco è durato poco, perché il concessionario impavido è stato scoperto e dovrà rispondere del reato di truffa insieme ad altri indagati.
La procura di Ragusa, su indagini condotte da carabinieri e guardia di finanza, hanno sottoposto a sequestro una somma di quasi 700 mila euro al concessionario e 15 autovetture, nella disponibilità di altri indagati prevalentemente in territorio siracusano.
Oltre a Ispica e Pozzallo, i veicoli sono stati sequestrati a Pachino, Portopalo di Capo Passero, Noto, Rosolini e Priolo Gargallo.
L’attività di indagine, condotta dai militari del’Arma della Procura di Ragusa, è partita diversi mesi fa e sotto i riflettori sono finiti 43 episodi. Dagli elementi raccolti dagli investigatori è emerso che il concessionario in questione, in concorso con altri soggetti coinvolti, provvedeva alla sottoscrizione di contratti di finanziamento facilitando l’acquisto di autovetture, attraverso l’utilizzo di documenti reddituali falsi o alterati.
Il concessionario, oltre ad accontentare il cliente che non avrebbe potuto acquistare la vettura per la situazione reddituale, otteneva anche i premi della società di credito per le vendite effettuate. In alcuni casi, il compratore finale che non avrebbe potuto acquistare l’auto senza la tecnica truffaldina, a sua volta vendeva l’auto, subito dopo l’acquisto incassando il valore del bene non pagando più le rate del finanziamento. La rete ramificata di truffe è stata scoperta e smantellata. Tutti i soggetti coinvolti, a partire dal concessionario, dovranno rispondere di truffa in concorso tutti.