Sono state quasi 97 mila le richieste presentate dai cittadini siciliani per accedere al Reddito di Povertà, il nuovo sostegno economico introdotto dalla Regione. I termini per fare domanda si sono chiusi recentemente e, secondo l’Irfis – l’istituto regionale che gestisce il fondo – per coprire tutte le richieste servirebbero almeno 250 milioni di euro. Tuttavia, al momento, le risorse disponibili ammontano a soli 30 milioni, sufficienti a soddisfare appena 11 mila domande.
Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha chiarito che al momento non sono previsti fondi aggiuntivi. Il governo regionale, che aveva messo a disposizione queste risorse fino alla fine del 2024, non ha intenzione di aumentare il finanziamento.
La mole di richieste ha superato ogni aspettativa, creando un vero e proprio assalto al sussidio. L’Irfis ora è al lavoro per stilare una graduatoria provvisoria che sarà pubblicata entro fine maggio. Saranno privilegiati i nuclei familiari con minori a carico, disabili e soggetti in condizioni economiche gravissime.
Il contributo varia da un minimo di 600 euro a un massimo di 2.880 euro per nucleo familiare, a seconda delle condizioni dichiarate. La cifra esatta sarà comunicata dopo un’attenta fase di verifica, che servirà anche a escludere eventuali furbetti. Alcuni comuni hanno già segnalato irregolarità nelle autocertificazioni.
Una volta approvata la graduatoria e conclusi i controlli, l’accredito dei fondi dovrebbe iniziare tra giugno e luglio. Chi risulterà escluso potrà presentare ricorso entro i termini previsti.
La misura è stata pensata come supporto temporaneo in attesa della piena attivazione del nuovo reddito d’inclusione nazionale, e riflette una situazione di disagio diffuso in Sicilia, dove la povertà continua a essere un problema strutturale.