Questa mattina, presso l’hotel Alfeo, Progetto Siracusa ha svolto una conferenza stampa
per illustrare e documentate le carenze, l’inadeguatezza e le inadempienze del Consiglio Comunale che imporrebbero un pronto recupero della dignità perduta attraverso le dimissioni di tutti i suoi componenti. Progetto Siracusa ha illustrato dieci buoni motivi per chiudere l’esperienza fallita dell’Amministrazione Garozzo e tornare quindi al voto. Tra le motivazioni, che dovrebbero indurre i consiglieri comunali a dimettersi, vi è la Tari, ovvero la tassa sui Rifiuti. “Siamo la città con la tariffa più alta in Italia dopo Cagliari- ha ricordato il movimento civico di cui è portavoce Paolo Ezechia Reale- per di più imposta con una delibera nulla per non essere stato rispettato il termine obbligatorio di pubblicazione nel sito del Comune. Inoltre Siracusa è la città che in Sicilia ha la percentuale di raccolta differenziata più bassa. Ancora oggi il servizio di raccolta è gestito in regime di proroga, nonostante il bando fosse stato già predisposto oltre tre anni fa, affrontando la relativa spesa. Per motivi che ai più sfuggono, quel bando è scomparso ed è stato sostituito da altro che ancora oggi giace nelle secche della burocrazia”. Progetto Siracusa ha poi puntato il dito sul bilancio , “approvato solo nel gennaio di quest’anno, con il parere contrario dei Revisori dei Conti e senza la pubblicazione sul sito del Comune nel previsto termine obbligatorio. Il quartiere di Belvedere ha addirittura dovuto esprimere il parere senza aver a disposizione la proposta”. Sotto accusa pure il PPO, il Piano Particolareggiato di Ortigia, “ predisposto dagli uffici con una spesa molto consistente oltre tre anni fa. Ancora oggi il Consiglio Comunale non se ne è occupato” e il PRG, Piano Regolatore Generale: “Dopo aver messo all’ordine del giorno le linee guida per la revisione del PRG predisposte dalla giunta Visentin, l’amministrazione le ha precipitosamente ritirate e il Consiglio Comunale non se ne è mai più occupato”.