Trasformare il territorio di Priolo Gargallo in un modello di sviluppo sostenibile, capace di coniugare innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e crescita sociale.
È l’obiettivo finale de “Il Patto per il Futuro”, stipulato ieri tra il Comune di Priolo Gargallo e il CURSA di Roma, il Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e l’Ambiente.
A siglare l’intesa il sindaco Pippo Gianni e il direttore del Cursa Stefano Banini.
In rappresentanza di Confindustria era presente l’ing. Carmelo Di Noto.
Migliorare le condizioni ambientali del territorio e soprattutto quelle sociali, occupazionali ed economiche del contesto locale è il punto di partenza del Patto, che si basa sulla logica di un approccio partecipato, in cui sono chiamati a contribuire il Comune, le imprese del distretto, eventuali enti sovracomunali, le autorità nazionali.
Il Comune di Priolo – che ritiene che il fine della riduzione del disagio sociale, legato alla mancanza di lavoro, debba essere perseguito sinergicamente agli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale a cui sono tenute, direttamente o indirettamente, numerose aziende del distretto industriale locale – ha deciso di avvalersi della collaborazione del CURSA, come partner pubblico interessato ad attivare localmente un laboratorio sulla sostenibilità ambientale e sociale e da sempre impegnato a costruire strategie di intervento nel campo dell’innovazione sociale e ambientale: dalla volontà quindi di attuare azioni e interventi per migliorare le condizioni di benessere sociale della comunità di Priolo Gargallo, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, nasce il “Patto per il Futuro – PRIOLO GARGALLO 2030 Lavoro, Sostenibilità e Innovazione”. L’accordo ha la durata di 36 mesi.
“Il patto è concepito per dare impulso ad azioni e interventi volti a contrastare le situazioni di disagio, associate ai problemi di inserimento nel mondo del lavoro, ricercando, anche con misure innovative, un apporto più diretto delle realtà produttive locali improntato alla sostenibilità e nell’ottica di migliorare i livelli di benessere dei cittadini di Priolo Gargallo – spiega il sindaco Pippo Gianni. Questo strumento assume una valenza strategica, non solo come catalizzatore di risorse e competenze, ma anche come un modello operativo per la creazione di sinergie tra il settore pubblico e quello privato“.
“CURSA sarà il partner scientifico e tecnologico del Comune di Priolo Gargallo. Con un’elevata competenza nel campo della sostenibilità e dell’innovazione, forniremo il know-how necessario per la realizzazione del patto, in particolare per quanto riguarda la ricerca, lo sviluppo e la progettazione di soluzioni innovative. In particolare ci occuperemo di sviluppare i progetti formativi legati alla sostenibilità sociale, ambientale e industriale, nonché della valorizzazione degli asset dismessi”, afferma il direttore del CURSA, Stefano Banini.
La presenza di aree industriali dismesse rappresenta infatti una risorsa potenziale per nuovi insediamenti produttivi e per il rilancio di attività legate alla transizione ecologica ed energetica. Le imprese potranno, infatti, riconvertire parte degli asset dismessi per progetti energetici e ambientali.
Un altro aspetto rilevante del Patto riguarda la formazione e l’inclusione lavorativa. Si prevede lo sviluppo di percorsi formativi, in collaborazione con Istituti Tecnici Superiori e Università, finalizzati a qualificare la forza lavoro locale in funzione delle esigenze del distretto industriale ma anche per formare nuove figure proprio sui temi della sostenibilità ambientale e sociale, ovvero temi di grande interesse e prospettiva per le proiezioni future del mercato del lavoro, soprattutto se trattati secondo una visione integrata.
L’accordo con il CURSA si presenta anche come una piattaforma aperta per l’innovazione: uno degli aspetti centrali sarà l’adozione di tecnologie digitali e strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale (AI), volti a supportare la gestione e il monitoraggio delle attività del patto.
Un’innovazione importante che sarà introdotta nel contesto del patto è l’utilizzo di smart contracts, strumenti digitali, basati sulla tecnologia blockchain, che garantiranno trasparenza e sicurezza nella gestione delle risorse e nel rispetto degli accordi tra le parti.