Le problematiche ambientali e occupazionali legate alla vicenda del depuratore consortile IAS sono state al centro della seduta aperta del Consiglio comunale di Priolo, che si è tenuta ieri sera nell’aula consiliare del Comune.
Tra i presenti il sindaco, Pippo Gianni, gli assessori, i consiglieri comunali, i deputati regionali Giuseppe Carta, Carlo Auteri e Tiziano Spada, e l’ex parlamentare regionale Giovanni Cafeo, le organizzazioni sindacali, i lavoratori IAS, il delegato del commissario nazionale per la depurazione, ing. Pollicino.
Il sindaco Gianni ha ringraziato tutti i presenti prima del suo intervento.
“Ringrazio – ha detto il primo cittadino – anche i consiglieri dell’MPA per aver richiesto questo Consiglio comunale. Stasera non siamo qui per discutere delle decisioni della Magistratura, che ha semplicemente fatto il proprio dovere. Ricordo che già 4 anni fa mi sono recato a Palermo con il Consiglio di Amministrazione IAS per presentare un progetto valido che necessitava di 22 milioni di euro per la sua attuazione. Ho fatto prima visita al vicepresidente della regione Armao per chiedere tali somme e poi mi sono recato a Roma, dove ho incontrato il sottosegretario Tabacci, al quale ho chiesto sempre i 22 milioni che dovevano servire per l’ammodernamento del depuratore ed eventualmente per creare le condizioni per un pre trattamento dei reflui che dalla zona industriale andavano al depuratore. Oggi è diverso. Non metto in discussione neanche lontanamente il problema dei lavoratori, perché su questo saremo tutti d’accordo nel trovare una soluzione, ma metto in discussione il problema ambientale. Noi abbiamo fatto la guerra, abbiamo ideato il piano di risanamento ambientale e tanto altro e quindi sarebbe grave se non avessimo la depurazione. Qualcuno ha parlato di controlli ma oggi dobbiamo invece fermarci a capire nel quadro generale cosa dobbiamo fare. Ho appena ricevuto copia della lettera che il senatore Nicita ha inviato ad una serie di ministri – ha proseguito Pippo Gianni – per chiedere un incontro. Credo che oggi non possiamo continuare a parlare di centro, di destra e di sinistra; non possiamo fare un’azione politica sull’IAS. Dobbiamo renderci conto che l’attuale produzione di petrolio e benzina ha un suo tempo e dobbiamo cominciare a pensare al futuro per evitare che i nostri figli debbano andare fuori. Per fare questo c’è bisogno di un’azione convergente, senza destra, sinistra e centro Dobbiamo fare fronte comune, impegnarci, e in particolare il presidente della commissione regionale Territorio e Ambiente, on. Carta, che sarà chiamato più di tutti ad approfondire questo tema e a dare delle soluzioni. Noi saremo pronti e disponibili a fornire il supporto necessario. Ricordo che il depuratore di Priolo non è stato gestito dalla politica ma da una convergenza di prospettive e di proposte. E’ stato ad esempio presidente l’on Sanfilippo del PD, Raiti del Partito Comunista, Ansaldi presidente di Legambiențe. Sappiamo che nel momento in cui la Magistratura ha imposto ad ogni azienda della zona industriale di realizzare un proprio depuratore I’IAS non avrà più motivo di esistere. Fermo restando che faremo di tutto come già detto per garantire la ricollocazione dei lavoratori, quello che possiamo fare è “approfittare” dei deputati regionali oggi presenti, gli on. Carta, Spada e Auteri, per fare il punto durante un incontro alla Regione. Ho già chiesto al delegato del Commissario nazionale per la depurazione, ing. P.ollicino, di farsi carico di chiedere al Commissario di portare avanti un’azione preventiva; il Comune di Priolo oggi ad esempio e’ tranquillo, perché scarica i reflui all’IAS, ma con la chiusura del depuratore anche noi faremo parte di coloro che provocheranno danni ambientali. Allora per questo – ha concluso il sindaco Gianni – è necessario pensare ad un’azione preventiva”.
“C’è la disponibilità – ha affermato l’ing. Pollicino – di essere di aiuto alla comunità per fornire un supporto tecnico per individuare delle soluzioni in favore del sistema IAS nella sua complessità oppure nella peggiore delle ipotesi per trovare una soluzione legata ai reflui civili di cui ci occupiamo. Si può individuare una soluzione e proporla al ministro dell’Ambiente e al presidente del Consiglio dei ministri che ci assegna le opere da fare”.