“Abbiamo un nuovo piano industriale per Ast? E se non dovesse funzionare, abbiamo la soluzione per garantire e tutelare i lavoratori?”. Sono state queste le parole del deputato regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Auteri, durante la seduta in commissione congiunta Bilancio, Territorio e Ambiente alla presenza degli assessori di pertinenza. Le prospettive occupazionali dei dipendenti dell’Azienda siciliana trasporti, quindi, al centro della discussione in IV commissione, durante la quale Auteri ha ribadito per l’ennesima volta di voler leggere un piano industriale in grado di rimettere in piedi una società storica come l’Ast, mantenendo gli attuali livelli occupazionali.
“Non si riesce a comprendere – dice oggi – quale sia il nuovo Piano industriale che i dirigenti dell’Ast stanno portando in visione al Governo per il salvataggio dell’azienda. Noi continuiamo a parlare di indebitamenti pregressi, ma senza trovare la quadra sulla situazione attuale. E non si riesce a prendere una decisione chiara sul destino dei lavoratori. Un domani non si potrà chiudere semplicemente l’azienda e improvvisare sul tema occupazionale”.
L’Ast è in crisi e ha comunicato ai sindaci della provincia di Siracusa di voler cessare il servizio di trasporto pubblico dall’1 marzo chiedendo il pagamento delle somme spettanti. Sulla società peserebbero 70 milioni di esposizione debitoria (15 verso i fornitori, 20 verso l’agenzia delle entrate e 32 di scopertura bancaria verso il gestore della tesorerie) e 25 milioni di crediti vantati dall’amministrazione regionale. Da qui la scelta del governatore Schifani di non ricapitalizzare e di procedere con la liquidazione. Il piano economico di quest’ultimo anno ha dimostrato la capacità gestionale di questo gruppo
“Servono risposte – conclude il parlamentare siciliano – una linea chiara nel rispetto dei dipendenti, dell’azienda e anche dell’immagine della nostra Sicilia. Il Piano economico porta una miglioria nella gestione economica, ma non vi è dubbio che l’Ast attraversi alcuni territori in cui, per garantire il servizio, va in deficit per espletare un servizio sociale. E allora, come concordato con l’assessore Aricò, dobbiamo essere chiari: è fondamentale dare una comunicazione chiara e precisa a quei lavoratori che dopo anni di onorato servizio non sanno più cosa ne sarà di loro“.