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Parco degli Iblei, documento degli ambientalisti: “Nessun danno alle imprese”

Diredazione SB

Lug 30, 2022

In un documento, 53 fra associazioni ambientaliste, sindacati e decine di operatori culturali e economici chiedono al Governo nazionale la chiusura l’iter relativo all’istituzione Parco Nazionale degli Iblei.

Una presa di posizione dopo la notizia che due Commissioni regionali si sono rivolte al ministero per la Transizione ecologica per bloccare le procedure in quanto i sindaci e le associazioni di categoria non sarebbero state coinvolte nella definizione del perimetro del Parco, comprendente i territori di Catania, Siracusa e Ragusa.

Secondo gli ecologisti, tra cui Legambiente, non ci sarebbero vincoli tali da paralizzare le attività imprenditoriali, come, invece, sostiene il deputato regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo, tra i promotori dell’iniziativa presa delle due Commissioni.

“Nel documento, viene fatta chiarezza – si legge nel documento – sulla diffusione di notizie false relative ai vincoli del Parco degli Iblei e ai conseguenti danni alle attività economiche che ne deriverebbero, principalmente alle attività agricole. Da un semplice confronto tra l’esistente tutela paesaggistica e la disciplina del futuro parco risulta, infatti, con tutta evidenza che il sistema agricolo con il parco non ha maggiori vincoli di quanti già non ne abbia con i piani paesaggistici”.

Secondo gli ambientalisti sono strumentali le posizioni di chi, come il deputato di Prima l’Italia, ritiene che sulla perimetrazione del Parco sta mancando il confronto.

“Chi oggi si oppone al parco eccependo – spiegano – la mancanza di concertazione ha perso l’occasione di avanzare osservazioni e modifiche alla proposta di parco nelle diverse occasioni in cui gli incontri di concertazione si sono svolti limitandosi a chiedere rinvii e lamentando come un disco rotto la mancanza di concertazione. L’iter di istituzione del Parco degli Iblei si protrae ininterrottamente da 15 anni e le richieste di ulteriore rinvio e di riapertura dei termini per l’istruttoria avanzate da alcuni deputati regionali e da alcuni sindaci devono essere completamente disattese”.

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