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Palazzolo Acreide tra i 23 candidati per la Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026

Diredazione SB

Ago 7, 2024

C’è anche Palazzolo Acreide, comune capofila del progetto con Noto, tra le 23 città italiane che concorreranno per il titolo di Capitale italiana dell’Arte contemporanea edizione 2026, istituito per la prima volta quest’anno dal Ministero della Cultura.
Il bando, che si è chiuso a giugno, ha visto la partecipazione di alcune città italiane che hanno presentato il dossier e la documentazione per ottenere il riconoscimento.

“Abbiamo fortemente creduto in questa candidatura – afferma l’assessore comunale alla Cultura, Nadia Spada -. Adesso attendiamo e come ho sempre detto non smettiamo mai di sognare e di pensare in grande, cercando di regalare una visione a più ampio respiro al nostro territorio”.
I 23 candidati sono: Aielli (AQ), Bolsena (VT), Carrara, Cassano allo Ionio (CS), Catanzaro, Fabriano (AN), Gallarate (VA), Gibellina (TP), Lignano Sabbiadoro (UD), Mantova, Moliterno (PZ), Nichelino (TO), Palazzolo Acreide (SR), Palmi (RC), Peccioli (PI), Pescara, Quarto (NA), Quattordio (AL), Reggio Calabria, Rionero in Vulture (PZ), Todi (PG), Venezia e Vigevano (PV).
Adesso il passo successivo: la scelta da parte di una giuria di esperti nel settore della cultura e delle arti visive contemporanee. Entro il 15 settembre verranno esaminati i progetti e poi selezionate, tra queste, un massimo di 5 città finaliste, che saranno invitate ad audizioni pubbliche. A fine ottobre la scelta finale. Alla città che otterrà il riconoscimento andrà un finanziamento di un milione di euro per la realizzazione delle attività progettate nel dossier.
“La Capitale italiana dell’Arte contemporanea, iniziativa da me fortemente voluta che si affianca a quelle già esistenti della Capitale della Cultura e della Capitale del Libro, nasce per creare il passato del nostro futuro, ponendo l’obiettivo di proiettarsi in avanti e, soprattutto, permettere ai giovani di misurarsi con l’arte e le loro idee”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

“Nell’Italia di domani – ha concluso l’esponente governativo – ci dovrà essere qualcosa di bello e apprezzabile che è stato creato in questi anni. Questa attività consentirà di accendere un faro sulle città capaci di fare della creatività il cardine del proprio sviluppo”.

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