Sos frangiflutti ad Ortigia. Il lungomare di Levante necessita di manutenzione anche se la stagione invernale è stata mite, facendo registrare ben pochi giorni di pioggia o maltempo. Una situazione che, però, non può far abbassare la guardia e Raffaele Grienti, ex consigliere della circoscrizione Ortigia, torna a pressare Palazzo Vermexio perché provveda, tramite i normali canali istituzionali, ad effettuare interventi di conservazione e potenziamento su quelli esistenti. Di seguito il suo intervento.
“E’ una battaglia che ho avviato 6 anni fa e che porterò avanti sino a quando il problema non sarà definitivamente risolto. Nel 2014 il consiglio di quartiere, su mia sollecitazione, preparò apposita delibera e subito dopo mi recai personalmente da Giovanni Cafeo, allora capo di gabinetto dell’ex sindaco Giancarlo Garozzo per chiedere che i tecnici del Comune effettuassero un sopralluogo, accertando la situazione di potenziale pericolo per automobilisti e, soprattutto, centauri. Poco o nulla però è stato fatto in questi sei anni se è vero che, soprattutto nei pressi del parcheggio Talete, il moto ondoso spesso si è riversato in maniera impetuosa sulla strada con una schiuma bianca che, se da un lato può rappresentare uno spettacolo visivo affascinante, dall’altro nasconde risvolti di pericolo per la mobilità urbana che vengono purtroppo sottovalutati. Il rischio concreto è per i motociclisti che potrebbero essere sbalzati dal mezzo in presenza di onde alte e capaci di invadere il manto stradale. E’ in corso una continua erosione della costa da Castello Maniace a parcheggio Talete che deve essere fermata. Solo il potenziamento dei frangiflutti esistenti o la collocazione di nuovi potrà consentire di raggiungere l’obiettivo. Chiedo dunque ufficialmente al sindaco Francesco Italia di attivarsi in tal senso inviando richiesta agli uffici regionali competenti affinché venga effettuato un sopralluogo sul posto e vengano presi i necessari provvedimenti. La Regione potrebbe finanziare i relativi interventi e credo che l’onorevole Giovanni Cafeo, stavolta in veste di deputato Ars, potrebbe sollecitare un immediato intervento al dipartimento competente in materia. A 6 anni di distanza dalla mia prima richiesta, penso sia arrivato il momento di da agire. Non mi fermerò fino a quando non vedrò i frutti di questa mia battaglia personale. L’ho intrapresa da consigliere di circoscrizione e spero di poterla concludere da semplice cittadino”.