“Torna finalmente centrale un tema che da molti anni sta a cuore a Forza Italia a al centrodestra, ossia la necessità di dotare la città di Siracusa e il suo hinterland di un nuovo ospedale, moderno e all’avanguardia, in grado di soddisfare le richieste della collettività, cosa che l’attuale nosocomio, struttura obsoleta e inadeguata, non riesce più a fare”. Lo ha detto il deputato regionale Edy Bandiera, commentando le dichiarazioni del sindaco Garozzo in merito allo sciopero della fame portato avanti da Vincenzo Vinciullo sulla questione. “Consapevole delle difficoltà delle casse pubbliche regionali e statali, proponiamo da tempo – ha proseguito Bandiera – di percorrere la strada della finanza di progetto, iniziativa avviata e giunta a buon fine in altre importanti città italiane, che garantirebbe oggi più che mai, grazie alle esperienze già percorse in altri contesti, e i pronunciamenti giurisprudenziali, anche recenti, di raggiungere un equilibrio virtuoso, tra le esigenze dei fruitori, del territorio e i legittimi interessi degli investitori. A ciò si aggiunga la boccata d’ossigeno in termini di occupazione e la spinta utile che il comparto edile e dei servizi annessi, ricaverebbero. In tal senso, accogliamo con viva soddisfazione le parole del sindaco di Siracusa, che riconosce il merito della soluzione proposta anni or sono dall’onorevole Stefania Prestigiacomo e da Forza Italia, nonché l’apertura, su questa ipotesi di percorso, del centrosinistra. Al di là delle ultime legittime iniziative di protesta messe in campo in questi giorni, per le quali comunque nutro rispetto, che tuttavia non appaiono né dirimenti né risolutive, crediamo sia giunto il momento opportuno – ha aggiunto il deputato forzista – per avviare un confronto fattivo sul nuovo ospedale e finalmente uscire da una empasse che, anche oggi, pare non avere fine. Serve la determinazione comune di andare oltre le polemiche, serve la voglia di non scriversi addosso e basta, ma di creare le condizioni per giungere ad una opportuna comunione di intenti, per avviare quanto prima un progetto del quale Siracusa e le realtà cittadine viciniori hanno urgente bisogno, altrimenti, per anni e anni ancora, sarà inchiostro su pagine di giornali ma la città non vedrà mai un mattone”.