Pensavamo che le cose fossero cambiate. Che anche da parte delle imprese vi fosse il senso di Responsabilità Sociale che richiede al territorio la stessa Confindustria ed il suo presidente Diego Bivona.
Ma, mentre Confindustria chiede responsabilità sociale Lukoil, differenziandosi così anche rispetto ad altri comportamenti più virtuosi da parte di altre grandi aziende, fa macelleria sociale, mettendo in crisi centinaia di famiglie, dopo aver desertificato l’economia, quella economia di mercato che evidentemente i vertici di Lukoil non conoscono avendo da tempo operato una politica di guerra fra poveri chiedendo prezzi orari sempre più bassi, con un trend verso paesi del terzo mondo e non verso standard europei, stritolando la piccola impresa locale.
Il territorio, le forze politiche e sociali, le istituzioni, non permetteranno più una dissennata politica di mordi e fuggi, dopo aver fruito di risorse umane e di considerazione che i vertici di Lukoil non troveranno in nessuna parte del mondo.
Lukoil dovrà fare i conti con tanti cittadini stanchi di un atteggiamento colonizzatore che fa a pugni con la richiesta di collaborazione sociale del Patto di Responsabilità Confindustriale . Se si hanno tali atteggiamenti poi non si può chiedere comprensione e tolleranza a senso unico.
Luoil ha parlato spesso di fake news nei confronti delle sue responsabilità ambientali. Questa loro volontà di danneggiare il territorio attraverso i lavoratori e le loro famiglie non è però una fake news .
Seguiremo con attenzione l’evoluzione della vicenda sapendo che non ci sono dubbi da che parte stare.