A Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana a Palermo, sono iniziate le audizioni delle associazioni di categoria attorno alla finanziaria regionale e questa settimana è stata la volta dei Comuni con l’Anci e l’Asael. Da quest’ultima arriva l’allarme: “Le risorse per i comuni sono ridotte al lumicino”. È questo infatti il messaggio che l’Associazione siciliana amministratori enti locali, presieduta da Matteo Cocchiara, ha rivolto ai componenti della commissione Affari istituzionali dell’Ars: “Così i Comuni, che continuano a fronteggiare la crisi dovuta alla pandemia, non ce la faranno. Rimangono poche le risorse di parte corrente, mentre scendono di 14 milioni di euro i trasferimenti per gli investimenti che fino allo scorso anno valevano 115 milioni”.L’Asael ha affidato a un documento, depositato all’Ars, sia le proposte, che le riserve e gli apprezzamenti al bilancio 2021. Anzitutto l’associazione chiede “stabilità, certezza e congruità delle risorse”, così da garantire le basi per un medio progetto di sviluppo. “Forse – si legge nella relazione agli emendamenti – la politica non crede al ruolo cardine del sistema delle autonomie locali in una Regione che, sin dal 1979 con la legge regionale 1, decentra poteri e funzioni senza accompagnarli con i dovuti approvvigionamenti finanziari”. Per questo fra le richieste dell’Asael c’è il superamento dell’attuale piano di riparto con l’introduzione della tecnica dei fabbisogni e dei costi standard, al fine di evitare sperequazioni fra Comuni di piccole, medie e grandi dimensioni, in considerazione soprattutto dell’attuale particolare momento di enormi difficoltà socio-economiche. Uno degli emendamenti avanzati, poi, ha come oggetto l’individuazione di risorse “certe e congrue” da assicurare ai Comuni che devono redigere il piano regolatore, oggi piano urbanistico generale. Inoltre l’istituzione chiede che il previsto fondo di rotazione per le pratiche di sanatoria abbia anche un congruo contributo da parte del bilancio regionale per porre fine a questo annoso problema. Centrale è poi la questione del personale su cui vertono tre emendamenti proposti dall’associazione degli amministratori. Si tratta delle stabilizzazioni nelle ex province, della stabilizzazione degli Asu e del personale in sovrannumero negli enti in dissesto. In quest’ultimo caso l’associazione chiede che la Regione garantisca la neutralità finanziaria ai Comuni che stabilizzeranno i precari entro il 31 dicembre di quest’anno. “Quelle avanzate – ha commentato il presidente Asael, Matteo Cocchiara – sono proposte che mirano a risolvere alcuni problemi ‘quotidiani’ degli enti locali. Ciò che segnaliamo è come anche dal punto di vista finanziario sia necessario riformare il sistema delle erogazioni ai Comuni consentendo agli stessi di avere margini per uno slancio progettuale e di sviluppo”.