Oltre 70 operatori culturali hanno aderito all’appuntamento con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale tenuto stamattina all’Urban Center di Siracusa. L’incontro, intitolato “Laboratorio Farnesina. Idee e voci per nuove strategie di promozione culturale all’estero”, è stato organizzato con la collaborazione de Il Sole 24 Ore per creare un collegamento tra i territori e gli Istituti italiani di cultura presenti nel mondo ed è l’ultimo di un ciclo di cinque eventi tenuti in Italia. Prima di Siracusa, si sono svolti a Torino, Bergamo, L’Aquila e Bari ed ognuno di essi è servito a raccogliere idee e progetti che faranno parte dell’offerta culturale italiana all’estero.
A fare gli onori di casa sono stati il sindaco, Francesco Italia, e l’assessore alla Cultura, Fabio Granata. La pattuglia di funzionari del ministero che si sono confrontati con istituzioni e organizzazioni, non solo siciliani, era capeggiata da Filippo La Rosa, che guida la Direzione per la promozione della lingua e della cultura italiana all’estero ed è vice direttore generale per la diplomazia pubblica e culturale.
«È evidente a tutti – ha detto il sindaco Italia – che la scelta cade su Siracusa perché negli ultimi anni si è ritagliata uno spazio di prim’ordine nel panorama nazionale e internazionale. Ciò è accaduto grazie al fatto che abbiamo elaborato una politica culturale di ampio respiro, che guarda anche all’estero sotto il profilo dell’organizzazione e della produzione di eventi. Un cambio di paradigma fondato sul fatto che la cultura è leva di sviluppo capace di determinare ricadute economiche per tutte le attività del settore e per quelle collegate al turismo. Questa giornata, dunque, è motivo di orgoglio e di grande arricchimento per le nostre scelte future».
«Agli inviti – ha spiegato l’assessore Granata – hanno risposto operatori da tutta la Sicilia e anche dalla Calabria, a testimoniare l’importanza di questa giornata che sfocerà certamente in una serie di progetti attraverso i quali questa parte d’Italia racconterà se stessa e il suo patrimonio intellettuale e culturale. Un altro aspetto rilevante riguarda le informazioni messe a disposizione per la partecipazione a bandi che sono di competenza del Ministero degli esteri. Sono certo che si tratta di un appuntamento proficuo per continuare una promozione intelligente delle nostre realtà e della nostra identità culturale».
Solo nei primi tre incontri di Laboratorio Farnesina, sono state selezionate una quarantina di proposte destinate alla rete degli 86 Istituti italiani di cultura all’estero e che si trasformeranno in iniziative concrete. La giornata si sviluppa attraverso due sessioni una plenaria di informazione generale e una dedicata a incontri one-to-one tra operatori e funzionari del ministero. L’attenzione è rivolta alle arti figurative, a quelle performative, alla musica, al cinema, agli audiovisivi, all’alta formazione e a ogni altra forma di valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale.
«Il nostro compito – ha detto Filippo La Rosa – è andare nei territori per captare la realtà del tessuto culturale italiano. L’obiettivo è di farci conoscere e far conoscere gli strumenti che possiamo mettere a disposizione di chi produce arte che, se è di qualità, potrà contare sugli Istituti italiani nel mondo. L’interculturalità è uno dei nostri punti forti e le iniziative proposte sono occasione di confronto con il mondo culturale dei luoghi in cui vengono realizzate».