Levata di scudi dei medici siracusani, protagonisti di diverse manifestazioni pubbliche e campagne di sensibilizzazione contro la violenza contro i camici bianchi, alla luce dell’ennesima aggressione di un loro collega avvenuta nelle ultime 24 ore a Foggia, dopo la morte di una paziente. I parenti della vittima avevano scatenato un’aggressione contro i sanitari. Sull’episodio sta indagando la procura del capoluogo pugliese.
“Applicare l’istituto dell’arresto in flagranza differita anche nei confronti di coloro che commettono atti di violenza contro il personale sanitario. È questo quello che chiede la FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri – precisa il presidente dell’Ordine dei Medici di Siracusa, Anselmo Madeddu– e noi, a spada tratta, ci uniamo alle richieste del nostro presidente, Filippo Anelli. Siamo indignati per l’episodio di violenza nei confronti dei chirurghi a Foggia. Chiediamo una risposta esemplare da parte dello Stato”.
“Allo Stato – continua – chiediamo che i sanitari, i medici siano difesi, siano messi in condizioni di sicurezza per poter operare in maniera ottimale”.
“Chiediamo – prosegue – che le strutture ospedaliere e quelle sanitarie in generale siano video-vigilate in modo tale da applicare agli aggressori le pene previste dalla legge. In molti casi di aggressione contro il personale sanitario l’intervento immediato delle forze dell’ordine può essere difficoltoso: pensiamo ad esempio a un pronto soccorso affollato. Questa modifica contrasterebbe efficacemente la violenza ormai diffusa nei nostri confronti, garantendo la possibilità di procedere all’arresto degli aggressori anche quando non sia possibile intervenire immediatamente sul luogo del reato”.
“Ai colleghi aggrediti – conclude– vanno la nostra vicinanza e la nostra solidarietà, così come siamo vicini alla famiglia della giovane nel dolore per la grave perdita. L’invito alla società civile è quello di mobilitarsi contro queste vili manifestazioni di violenza, indegne di un paese civilizzato, e in difesa di quei principi di uguaglianza e solidarietà sanciti dalla nostra Carta costituzionale”.