Gli infortuni mortali e gravi in Sicilia sono oggi in preoccupante crescita. I dati devono indurre un ripensamento radicale delle azioni messe in campo sia dalle istituzioni, sia dalle parti datoriali e sindacali, ciascuno per la propria parte. Noi ci siamo. Altri, no!”.
Cgil e Uil anche a Siracusa come in tutti i capoluoghi di Sicilia hanno protestato stamattina dinanzi alla Prefettura per chiedere salute e sicurezza nei cantieri, nei capannoni, nei campi e in ogni luogo di lavoro. Un documento è stato consegnato al prefetto da Roberto Alosi e Ninetta Siragusa in rappresentanza delle due organizzazioni.
Nel testo si denuncia, tra l’altro, che “l’invio di 29 ispettori nel territorio siciliano a tempo determinato, per un periodo che va da 2 a 6 mesi, non è risolutivo della mancanza cronica di ispettori del lavoro”. E ancora: “Considerato che lo stesso Assessorato regionale al Lavoro aveva individuato in 256 il numero utile a colmare il gap relativo al fabbisogno necessario per l’intera regione, riteniamo che il problema non sia stato risolto. Anche gli organici ispettivi degli Spresal(Servizio prevenzione e sicurezza del Lavoro, ndr), peraltro, risultano essere esigui. Eppure svolgono un’importante azione di controllo e verifica sull’applicazione di tutte le misure antinfortunistiche”.
Cgil e Uil ribadiscono, quindi, l’allarme per lochoc termico “durante lo svolgimento delle attività lavorative in luoghi ove non sia possibile mitigare i rischi connessi alla esposizione al caldo estremo”. “Le elevate temperature, come è noto, possono causare malori o ridurre la capacità di attenzione del lavoratore, aumentando il rischio di infortuni. Ancora una volta rivendichiamo l’immediata emanazione di un’ordinanza regionale per la sospensione di tutte le attività dalle 12 alle 16 in caso di allerta-ondate di calore l’attivazione di tavoli permanenti territoriali per il monitoraggio e verifica statistica dell’applicazione normativa delle disposizioni con particolare riferimento alla Cassa integrazione guadagni, il potenziamento delle verifiche sull’attuazione della sorveglianza sanitaria”.
Nella nota sindacale si ricorda “che ogni azione di prevenzione, formazione e informazione, nonché di presidio e vigilanza, non rappresenta un costo ma un investimento”. Infine, Cgil e Uil definiscono “fondamentale rafforzare e strutturare un coordinamento permanente, che almeno con cadenza bimestrale si riunisca, in seno all’Osservatorio regionale in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro, con la programmazione di azioni in stretto raccordo con gli organismi territoriali”. “Riteniamo che il Coordinamento debba, inoltre, porre in essere ogni iniziativa a valere sulla prevenzione del rischio, attraverso un percorso di partnership, anche con gli enti bilaterali e/o gli organismi paritetici di settore. Non possiamo condividere che lo stesso organismo si riunisca solo due volte l’anno, come previsto dalla normativa, mapretendiamo che le riunioni abbiano cadenza bimestrale al fine di realizzare quella sinergia tra i vari enti di controllo da tutti auspicata”.