Con l’arrivo dell’autunno torna anche l‘influenza e tutte le misure di previdenza del caso. A differenza degli altri anni però, questa volta c’è una nuova variante in circolo: l’influenza australiana. Ma cos’è? Di cosa si tratta e quali sono i suoi sintomi?
È una influenza molto aggressiva, che nell’emisfero dell’Australia ha provocato numerosi ricoveri e terapie intensive, con l’epidemia influenzale che è stata classificata come una delle più pericolose riscontrate negli ultimi dieci anni.
Ma quali sono i sintomi dell’influenza australiana? Questi, sono gli stessi di una normale influenza: febbre alta intorno ai 38°, dolori muscolari, dolori alle articolazioni associati a stanchezza e sonnolenza. Inoltre, con l’influenza australiana sono riscontrabili in maniera molto frequente anche i classici sintomi respiratori: parliamo di congestione nasale, mal di gola, naso che cola e tosse. In alcuni casi, potrebbe essere coinvolto anche l’apparato digerente dell’influenzato, provocando quindi mal di stomaco, nausea, diarrea e vomito.
Matteo Bassetti, direttore delle malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, in una intervista al Messaggero, ipotizza che “esiste la possibilità che l’influenza australiana trovi spazio in persone più fragili e quelle più deboli. Sono loro che potrebbero essere colpite maggiormente e più gravemente“.
Come tutti gli anni il picco dell’influenza è atteso a dicembre e tra i pericoli c’è la polmonite. L’infettivologo invita, ancora una volta, alla vaccinazione.
“Ai fini puramente preventivi, poi, così come ci ha insegnato il Covid-19 – raccomanda Bassetti – è utile il corretto lavaggio delle mani e l’uso di mascherine che possono rivelarsi estremamente efficaci mentre, per scongiurare la diffusione del virus, quando si presentano i primi sintomi influenzali, è essenziale restare a letto ed evitare il contatto con altre persone“.