Siracusa è tra le città italiane con la maggiore inflazione annua a gennaio 2025. L’Istat ha reso noti i dati territoriali dell’inflazione, con la graduatoria sia delle regioni che delle province. La Regione si posiziona in linea con la media nazionale, con una inflazione annua di gennaio pari all’1,5%. Il capoluogo aretuseo, invece, risale la china e si posiziona nella top ten, con un valore del +2,6% e una spesa di 557 euro.
Si scende all’1,6% sia a Catania che a Messina, per una spesa, rispettivamente, di 353 e 343 euro. Palermo, invece, si pone appena al di sotto della media nazionale, all’1,4% e 309 euro da pagare in più nell’anno. Tra le province più virtuose, invece, Trapani, che registra una inflazione annua a gennaio dell’1,1%, e un aumento di spesa di appena 236 euro.
Se la Sicilia si mantiene in termini percentuali in linea con la media nazionale, si trova invece al quindicesimo posto per rincaro annuo per famiglia media, composta da tre persone, pari a 310 euro.
Nella penisola, invece, si calcola una spesa aggiuntiva di 353 euro, che arriva a 654 in Trentino Alto Adige, al +2,3%, a 464 euro in Lazio, al +1,9%, e a 449 euro in Emilia Romagna, all’1,7%. Al contrario, in fondo alla classifica si trovano la Calabria, sempre al +1,7%, ma con una spesa di 288 nell’anno; l’Umbria, a 285 euro per il +1,2% e la Valle d’Aosta, a 234 euro di spesa aggiuntiva per famiglia e una inflazione di gennaio dello 0,9%.
“L’’inflazione pari a +1,5% – dice Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori – significa che per una coppia con due figli, si registra un aumento del costo della vita di 520 euro su base annua”.
Se Siracusa segna l’inflazione più alta in Italia in termini percentuali, in termini assoluti in cima si trova Bolzano, dove il rincaro annuo per famiglia media è di 724 euro, per il 2,5% di aumento. Ex aequo con Rimini e Imperia, dove si spende in più, rispettivamente, 679 e 560 euro. Medaglia d’argento per Rimini, che con +2,5% ha un incremento di spesa annuo pari a 679 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Trento, che con +2,1% ha una spesa supplementare pari a 619 euro annui per una famiglia tipo. Sull’altro fronte della classifica, purtroppo non c’è nessuna città in deflazione. La città più virtuosa d’Italia è Lodi, con +0,5%, l’inflazione più bassa d’Italia, e un aumento annuo di 131 euro. Al secondo posto Firenze, dove la seconda minore inflazione, +0,6%, determina un maggior costo di 157euro. Medaglia di bronzo per Forlì-Cesena, +0,7% e +190 euro.