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Il Tar di Catania accoglie il ricorso del Comune di Canicattini Bagni e sospende la realizzazione del mega impianto fotovoltaico di 67,421 MWp

DiMaurilio Abela

Ott 7, 2022

La seconda sezione del TAR di Catania, Presidente Dott. Francesco Brugaletta, Consigliere Dott. Diego Spampinato, Relatore nella camera di consiglio che si è tenuta giovedì 6 ottobre 2022 il Dott. Salvatore Accolla, ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Canicattini Bagni, rappresentato dall’Avv. Gianluca Rossitto di Siracusa, e sospende in via cautelare la realizzazione del mega impianto fotovoltaico a terra con tecnologia di inseguimento monoassiale di 67,421 MWp, da realizzare in 100 ettari di terreno in contrada Cavadonna, nei  Comuni di Canicattini Bagni e Siracusa, e in Contarda Sant’Alfano nel tenere di Noto dov’è prevista, con la realizzazione di un cavidotto di 10 Km, cinturando di fatto tutto il centro abitato canicattinese, la connessione alla R.T.N.

I giudici del Tribunale Amministrativo Regionale, che hanno fissato la trattazione di merito del ricorso nell’udienza pubblica del 22 maggio 2023, fermando i lavori e bocciando i provvedimenti autorizzativi VIA e  VINCA rilasciati dalla Regione Siciliana e dalla Soprintendenza, hanno così dato ragione al Comune di Canicattini Bagni e ai suoi Amministratori, così come ai cittadini e alle Associazioni ambientaliste, che dal 2019 si oppongono alla realizzazione del mega impianto fotovoltaico che avrebbe avuto effetti devastanti, deturpando irrimediabilmente il territorio ibleo inserito nel costituendo Parco Nazionale degli Iblei, come testimoniato nella massiccia partecipazione alla manifestazione che il 19 giugno dello scorso anno si è tenuta a Cozzo Guardiole sull’altopiano ibleo.

Un territorio parte del quale interessato da incendi, e pertanto gravato dal vincolo di immodificabilità della destinazione agricola. come risulta dalla consultazione del SIF della Regione Siciliana, Corpo Forestale, per cui nel suo ricorso il Comune di Canicattini Bagni ha sostenuto l’illegittimità delle autorizzazioniVIA, AUA e PAUR, per violazione della Legge 21 novembre 2000 numero 353 (articolo 10) edel decreto legislativo 152/06 ed in particolare degli articoli 25 e 10, nonché un eccesso di potere per carenza di presupposti, dell’istruttoria del progetto della Lindo.

Carenza istruttori in particolare per quanto riguarda, altresì, l’interazione con “le circostanti aree protette ZSC e in contraddizione con gli atti finalizzati alla perimetrazione ed istituzione del Parco Nazionale degli Iblei elaborati e trasmessi dalle medesime Autorità regionali al Ministero competente”.

Scrivono infatti i giudici del TAR nella loro Ordinanza: “Rilevato, al sommario esame proprio della fase cautelare, un difetto di motivazione del provvedimento autorizzatorio derivante dall’insufficiente ponderazione dell’impatto complessivo del progetto alla stregua delle incompatibili previsioni, richiamate nel parere negativo del Libero Consorzio di Siracusa, del Piano territoriale della Provincia di Siracusa (art. 24 delle norme tecniche di attuazione) e del Piano Energetico Regionale.

Ritenuto, altresì, che gli atti impugnati siano carenti nella valutazione dei chiarimenti forniti dalla proponente in merito all’interazione dell’opera con le circostanti aree protette ZSC e in contraddizione con gli atti finalizzati alla perimetrazione ed istituzione del Parco Nazionale degli Iblei elaborati e trasmessi dalle medesime Autorità regionali al Ministero competente, da considerarsi, per lo stadio di avanzamento del relativo procedimento, “vincolo e pianificazione in itinere”, analogamente a quanto previsto dell’art. 12 c. 3 bis del d.lgs. 387/2003, in relazione a cui, data l’estensione dell’impianto, avrebbe dovuto essere vagliati, prima ancora delle opere di mitigazione, l’idoneità stessa del sito anche ai sensi degli artt. 16.4 e 17 delle Linee guida di cui al D.M. 10 settembre 2010 e, comunque, sul piano procedimentale, il coinvolgimento delle Autorità statali cui spetta l’adozione degli atti di definitiva istituzione del Parco.

Ritenuto altresì, che, pur nella doverosa considerazione degli interessi privati e pubblici rappresentati dalla parte ricorrente, deve ritenersi prevalente, allo stato, la necessità di evitare il pericolo, accresciuto dalle notevoli dimensioni dell’impianto, di un’irreversibile trasformazione dell’area.

Ritenuto, per le predette ragioni, che l’istanza di sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti impugnati debba essere accolta”.

Soddisfatto il Sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, e con lui tutti gli Amministratori canicattinesi che non hanno mai abbassato la guardia sul progetto Lindo, così come sulla problematica dei cambiamenti climatici e delle energie rinnovabili, in particolare in questa difficile fase di aumento dei costi energetici, dotando il Comune, con l’approvazione del Consiglio comunale, di un  Regolamento favorevole all’installazione di piccoli impianti fotovoltaici per arginare l’assalto sistematico al territorio e avanzando proposte alternative con l’istituzione delle Comunità Energetiche di impianti per le famiglie, le imprese e i fabbisogni del Comune, attraverso il sostegno a fondo perduto delle risorse del PNRR e dei Fondi europei.

«La decisione del TAR di Catania che sospende la realizzazione del mega impianto invasivo della Lindo – ha dichiarato il Sindaco Paolo Amenta – è una prima importante risposta alla salvaguardia e tutela del nostro territorio, al suo ecosistema e al vasto patrimonio naturalistico, paesaggistico, archeologico e storico del comprensorio ibleo, così come del nascituro Parco Nazionale degli Iblei. Canicattini Bagni punta decisamente, attraverso le Comunità Energetiche, al risparmio energetico e alla produzione delle rinnovabili, visto anche il momento drammatico riguardo alla crisi energetica, pensando all’incremento delle fonti alternative, ma non in direzione della speculazione, ma in quella di finanziare i Comuni, le imprese e le famiglie per piccoli impianti per la pubblica utilità con il sostegno a fondo perduto delle risorse finanziarie del PNRR e dei Fondi europei. E destinare gli impianti privati non domestici nelle aree industriali e nelle cave dismesse o nelle discariche bonificate.  Soluzioni concrete – conclude il Sindaco Paolo Amenta – che faranno uscire le famiglie, le attività produttive e Comuni, che ormai non riescono più a sostenere i costi energetici, dalla crisi dando senso alle battaglie per l’ambiente, le problematiche legate ai cambiamenti climatici, e alla necessità di avere energia pulita per il nostro futuro e il futuro del pianeta».

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