Prima la scelta del camposcuola (bocciata dall’Osservatorio Regionale per la Qualità del Paesaggio), poi quella di virare sulla Pizzuta per non perdere il cospicuo finanziamento. Sembra non nascere sotto una buona stella il Palaindoor di Siracusa, fortemente voluto dall’assessore allo sport Giuseppe Gibilisco, che ha optato per questa soluzione di ripiego. A prescindere da dove sorgerà, la scelta di costruire una nuova struttura al coperto ha fatto storcere il naso a qualcuno. C’è infatti chi sostiene che occorresse prima mettere mano agli impianti già esistenti, che si presentano in condizioni critiche: il PalaLobello è inagibile per infiltrazioni di acqua piovana, il PalaCorso è fatiscente e il tensostatico della cittadella presenta qualche problema strutturale anche se è stato rimesso in sesto dopo anni di oblio. E poi c’è la piscina “Paolo Caldarella”, il cui impianto di riscaldamento dell’acqua non sempre funziona come dovrebbe.
“Ce n’è abbastanza – dicono Ermenegildo Lifattielli e Adele Lusciaro, genitori di una ragazza che svolge attività sportiva in cittadella – per non esprimere tutta la nostra contrarietà nei confronti di un investimento che reputiamo non necessario, almeno in questo periodo storico. Ci chiediamo che senso ha realizzare una struttura che potrà essere utilizzata solo da poche società sportive per gare e allenamenti di salto con l’asta e poco altro. Occorrerebbe dare priorità a quelle esistenti, che sono frequentate da tanti sportivi agonisti e amatoriali e che versano in condizioni non certo ottimali”.
I due siracusani ricordano che “le società sportive del capoluogo sono costrette a dividersi gli spazi orari durante la settimana e non c’è neanche posto per tutti. Ben venga allora un Palaindoor – dicono – ma solo dopo aver ridato lustro ad impianti che meriterebbero di essere curati e valorizzati o riaperti, come il PalaLobello, chiuso da tempo perché inagibile”. Da qui l’appello rivolto all’assessore Gibilisco: “Apprezziamo il suo impegno per la città ma – dicono – ma saremmo stati felici se avesse speso più tempo ed energie per cercare rimettere in sesto gli impianti esistenti prima di pensare alla costruzione di una nuova struttura, che potrà essere utilizzata solo da una fetta molto ridotta di sportivi siracusani. L’assessore si impegni per restituire alla piena fruibilità tutti gli impianti sportivi pubblici”.