Si è svolto a Messina il “varo tecnico” della nuova Nave della Guardia Costiera, la CP421 “Roberto Aringhieri”, così denominata in memoria dell’Ufficiale pilota del Corpo scomparso nell’adempimento del proprio dovere il 30 Ottobre 1995, mentre era impegnato in una missione connessa all’operazione di embargo nei confronti dei Paesi della ex-Jugoslavia.
Il “varo tecnico” ha avuto luogo presso i cantieri navali Intermarine (Gruppo Immsi) di Messina alla presenza del Vice Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Antonio Basile e del dott.Antonino Parisi, Presidente di Intermarine.
Hanno, altresì, preso parte al varo il Direttore Marittimo della Sicilia Orientale, Contrammiraglio Giancarlo Russo, il Capo del 4° Reparto “Mezzi aerei, navali e terrestri”, Capitano di Vascello Luciano Del Prete, il Comandante della Squadriglia Pattugliatori Guardia Costiera di Messina, Capitano di Vascello Salvatore Scimone, il Comandante della Capitaneria di porto di Messina, Capitano di Vascello Andrea Tassara, come pure il Tenente di Vascello Arturo Incerti, Comandante designato della nuova unità navale ed il Direttore dell’Esecuzione del Contratto delle nuove Navi, l’ingegnere navale S.T.V. Giuseppe Pellizzeri.
La CP421 – cofinanziata con fondi europei nell’ambito del Fondo Sicurezza Interna 2014/2020 – è la seconda motovedetta di una nuova classe di unità navali chiamata “Angeli del Mare”, dedicata a chi ha perso la vita in servizio con generosità e sacrificio; navi progettate per la ricerca e il salvataggio in mare, anche con condizioni meteomarine particolarmente avverse.
Nave Aringhieri è un’eccellenza della cantieristica italiana, una delle navi del comparto SAR (Search and Rescue) più grandi al mondo, che insieme alla sua gemella – la Nave De Grazia CP420 – è anche la più lunga imbarcazione “autoraddrizzante” e inaffondabile mai costruita in Italia.
Con i suoi 34 metri di lunghezza, rappresenta un concentrato di tecnologia dotata di un sistema avanzato di comando e controllo in grado di assicurare maggiore autonomia, e una migliore logistica non solo per l’equipaggio, ma anche per il ricovero di eventuali naufraghi presenti a bordo.
Con il “varo tecnico” si conclude la prima fase di un più articolato iter amministrativo che proseguirà con l’allestimento dell’unità e le necessarie prove in mare, per poi perfezionarsi con la consegna formale della nuova Nave, che potrà così inalberare il Tricolore.
Al termine del varo l’Ammiraglio Basile, ha preso parte al simbolico “taglio della prima lamiera” che formalizza l’impostazione della terza unità della classe “Angeli del Mare”.