Venerdì 1 Dicembre si celebra la Giornata Internazionale per la lotta all’AIDS, patologia che continua ad essere diffusa tra vaste aree di popolazione insieme ad altre malattie sessualmente trasmissibili. Nel complesso, nel nostro paese, la situazione epidemiologica si allinea a quella dei paesi più avanzati ma con criticità emergenti e in deciso peggioramento. Un vulnus sanitario, sociale e culturale insieme, che fa esplodere le diagnosi tardive, che riguardano quasi il 60% di chi, lo scorso anno, ha ricevuto una diagnosi di Hiv, e ritarda la possibilità di contrastare al meglio la diffusione del virus. E’ il quadro che emerge dai dati 2022 sulle nuove diagnosi da HIV in Italia, elaborati dal Centro Operativo AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità. Dati che fanno da sfondo al Report LILA 2023(Lega italiana lotta contro l’aids) che evidenzia una persistente domanda di salute, di prevenzione, d’informazione di base, di diritti che, rimanendo largamente insoddisfatta, non consente l’elaborazione di una corretta percezione del rischio generando conoscenze imprecise, distorte, molta confusione su vie di trasmissione, prevenzione, test. Il fenomeno riguarda tutte le fasce d’età, evidenziando il fallimento di ogni attività di prevenzione nel nostro paese, che sostanzialmente rimane affidata, quasi esclusivamente, a Community e ONG. Ad aggravare il quadro, il permanere dello stigma sociale e il carattere giudicante del discorso pubblico sull’HIV, variabili che alimentano non poco il disagio emotivo degli e delle utenti rispetto alle proprie abitudini o scelte di vita sessuale e alle relazioni. Tra i dati evidenziati dalla LILA, quelli sull’utilizzo del profilattico e/o di altri metodi di prevenzione nei rapporti sessuali penetrativi o nel praticare rapporti orali che resta uno dei punti critici: ha dichiarato di non averne usati il 53% degli utenti rivoltisi allo sportello della Lila con un picco del 60% nelle donne.
Corretta informazione e prevenzione sono infatti alla base delle iniziative promosse ogni anno dall’associazione STONEWALL GLBT Siracusa che Venerdì 1 dicembre, a partire dalle ore 21.00 presso il circolo Arci “SONICA” di Via Augusto Von Platen, 51 promuove un momento d’incontro durante il quale saranno distribuiti gratuitamente, materiale informativo su tutte le IST (Infezioni Sessualmente Trasmissibili) e preservativi.
L’iniziativa è stata preceduta qualche giorno prima dall’invio a tutti gli istituti di istruzione superiore di Siracusa della locandina della campagna “PRESERVATI LA VITA! USA SEMPRE IL PRESERVATIVO”, da stampare ed affiggere, affinché le ragazze e i ragazzi, attraverso la scansione di un apposito QR CODE, possano scaricare gratuitamente un’utile brochure contente informazioni sulle principali Malattie Sessualmente Trasmissibili e i numeri utili per chiedere aiuto o per effettuare gratuitamente il test HIV.
“Ogni 1°dicembre sui giornali, tg e sui social vengono pubblicati dati relativi a nuovi contagi, – commenta Alessandro Bottaro – presidente Stonewall. Numeri spesso strumentalizzati da chi è pronto a stigmatizzare categorie di persone, (omosessuali, tossicodipendenti o sex workers) più o meno giovani che hanno contratto il virus dell’HIV o che hanno sviluppato la malattia dell’AIDS. In realtà bisognerebbe riflettere, – continua – sul fatto che spesso a entrare in contatto con il virus sono tutte quelle persone che per diversi motivi non hanno accesso a strumenti efficaci di informazione e prevenzione. Questo perchè a livello globale ed in particolare per ciò che riguarda l’Italia, nonostante il diverso colore dei governi che si sono avvicendati, ciò che si è fatto per prevenire i contagi da HIV o da altre IST (Infezioni Sessualmente Trasmissibili) è davvero troppo poco. Strategie e progetti che non hanno mai tenuto conto dei più giovani, partendo dalla scuola pubblica dove invece l’educazione sessuale viene ancora vista come un “pericolo” piuttosto che un mezzo efficace per vivere un’affettività e una sessualità consapevole per evitare contagi e gravidanze indesiderate.”
“Per non parlare dei consultori – continua Tiziana Biondi, vice presidente Stonewall, troppo pochi e troppo poco efficienti e dell’eccessivo costo dei preservativi sia maschili che femminili. A sopperire a tutte queste mancanze, – continua ancora Biondi – intervengono per fortuna organizzazioni e associazioni (LILA, ANLAIDS, LHIVE, Arcigay, Stonewall e altre associazioni LGBT+) che si fanno carico di fare informazione e prevenzione attraverso campagne social, i loro siti ufficiali, micro interventi informativi all’interno di quei pochi istituti scolastici che ne permettono lo svolgimento, tramite la distribuzione gratuita di condom e la somministrazione gratuita di test HIV. Ma tutto questo non basta! – conclude Biondi. Non sono sufficienti spot pubblicitari da mandare in onda durante la settimana del 1° dicembre, servono maggiori fondi pubblici da impegnare in campagne e progetti di informazione/prevenzione, da realizzare durante tutto l’anno, seguendo strategie comunicative mirate ed efficaci, e magari in sinergia con chi da anni e spesso a titolo completamente gratuito si occupa di queste tematiche, mettendo al primo posto la salute ed il benessere psicofisico di tante e tanti”.