“La circostanza che Trenitalia abbia deciso di estromettere Siracusa dai futuri progetti di sviluppo della rete ferroviaria siciliana, iniziando dal percorso previsto per il Frecciabianca che opererà esclusivamente nella tratta Palermo – Catania – Messina, ha dell’incredibile e lascia alquanto sgomenti”.
Lo afferma il presidente di Confcommercio Siracusa, Elio Piscitello, che interviene dopo l’inaugurazione del Frecciabianca di Trenitalia, capace di coprire la tratta tra Palermo, Catania e Messina.
Il presidente della Confcommercio Siracusa sostiene che i tempi di percorrenza dalla stazione di Siracusa a Roma negli ultimi anni si sono sensibilmente allungati. Ma accade anche nelle tratte siciliane.
“Prendiamo ad esempio un treno -dice Piscitello – che da Siracusa deve arrivare a Palermo. Fino a pochi mesi fa il viaggio durava 4 ore e 6 minuti. Oggi, lo stesso percorso dura 4 e 38 minuti, 32 minuti in più, che rendono ancor meno conveniente l’utilizzo di questo importante mezzo di trasporto. Anche questo è il frutto della scelta di declassamento della stazione di Siracusa”.
“I pochi treni diretti da Siracusa a Palermo sono, infatti, costretti a seguire un percorso folle, e per noi alquanto umiliante. La tratta attuale prevede un doppio passaggio per la stazione di Fontanarossa (da qui i trenta minuti in più)” aggiunge il presidente di Confcommercio Siracusa.
Il presidente di Confcommercio Siracusa paventa anche un danno sotto il profilo turistico. “Tutto ciò, ovviamente, rappresenta un grave danno – dice Piscitello – per il nostro territorio, tenuto anche conto che nella nostra provincia il comparto turistico rappresenta sempre più una parte rilevante del PIL complessivo e che nel settore ricettivo alberghiero, attualmente, vi sono circa 13 mila posti letto, ovvero quasi il 10 per cento dell’intera offerta siciliana”.
Infine, il leader dell’associazione dei commercianti lancia un appello alla classe politica siracusana, sindaci, deputazione nazionale e regionale per mobilitarsi al fine “di obbligare Trenitalia, il Governo regionale e il Governo
nazionale a ridiscutere gli obiettivi di sviluppo della mobilità ferroviaria nella nostra regione, restituendo a Siracusa il ruolo di stazione terminale di rilievo nazionale, così come è sempre stato nella sua storia.