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Fondi comunali G7, Michele Mangiafico critica il metodo

DiMaurilio Abela

Set 30, 2024

Non si tratta di una questione di “merito”, ma di “metodo”. Parte così la critica di Michele Mangiafico, leader del movimento “Civico 4” e componente di Fratelli d’Italia Siracusa, nei confronti dell’Amministrazione comunale riguardo ai contributi elargiti a associazioni, privati ed enti che hanno partecipato al G7. Mangiafico denuncia almeno una ventina di trattative private condotte dall’Amministrazione comunale — dall’inaugurazione ai regali per gli ospiti, dallo spettacolo musicale a quello sportivo — per decine e decine di migliaia di euro.
Voltata la carta, emergono gli esclusi: coloro che avrebbero potuto o voluto contribuire a questo importante evento, ma non hanno avuto l’opportunità di farlo.
“Nei tanti eventi collaterali, spesso, abbiamo visto le solite facce,” spiega Mangiafico. “Perché è accaduto tutto questo? Per fretta? Per urgenza? Da quanti giorni si sapeva che Siracusa avrebbe ospitato il G7 e una grande esposizione agroalimentare? La decisione che Siracusa sarebbe stata la sede del G7 dell’Agricoltura fu comunicata dal ministro Francesco Lollobrigida al termine del Consiglio Ue Agricoltura e Pesca, tenutosi a Bruxelles il 10 e l’11 dicembre 2023.”
“Sono quindi trascorsi 285 giorni (9 mesi abbondanti!) prima dell’inaugurazione di un’iniziativa caratterizzata da tanti eventi culturali, musicali e sportivi, tutti affidati con il metodo della trattativa diretta dall’Amministrazione comunale a diverse associazioni e soggetti.”
Secondo Civico 4, l’Amministrazione sarebbe colpevole di aver lasciato scorrere il tempo fino a ridursi all’ultimo giorno possibile per avviare trattative private con specifici soggetti.
“Il nostro sindaco dirà, come spesso accade, che è tutta colpa della burocrazia,” continua Mangiafico. “Ah, questa burocrazia! Sapete qual è l’origine di questo termine? Fu inventato dai francesi nel XVIII secolo quando, per mettere ordine alle carte, individuarono dei funzionari che riponevano i documenti nei cassetti a seconda del settore di competenza. Quelle scrivanie con i cassetti si chiamavano ‘bureau’. La burocrazia sa sempre quale documento prendere da quale cassetto e quale cassetto evitare di aprire. Finché suddividerete il mondo in contenitori e li terrete separati, avrete sempre la giustificazione giusta per escludere qualcuno.”

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