Il IV Congresso territoriale della FIM Cisl Ragusa Siracusa ha confermato l’attuale gruppo dirigente guidato da Angelo Sardella.
I lavori, svolti nella sala conferenze del Grande Albergo Alfeo, sono stati presieduti dal segretario generale dei metalmeccanici della Cisl, Pietro Nicastro, e hanno visto la partecipazione del segretario generale della UST Ragusa Siracusa, Giovanni Migliore.
Al centro del congresso, con il titolo “Oltre la transizione, la centralità della persona”, la relazione del segretario generale territoriale.
“Partecipiamo alla transizione, ma non solo quella economica. – ha detto Sardella – È nostro dovere partecipare alle transizioni lavorative abbandonando schemi obsoleti, in cui il sindacato tutela solo le aree con economia più forte, nelle aziende più disponibili e i lavoratori con maggior cultura sindacale. Riuscire a rappresentare e sostenere i lavoratori più fragili, che necessitano di sostegno nei momenti di maggiore difficoltà, è una sfida a cui non possiamo sottrarci”.
La zona industriale è il naturale punto di riferimento della categoria.
“Premesso che l’area industriale più grande d’Europa, nonché uno dei poli energetici più grandi d’Italia, ricade nel territorio di Siracusa; tenuto conto che il Pil incide per il 50% a livello territoriale e in vista della inevitabile transizione energetica dal fossile al green, così come programmato dalle direttive comunitarie, ci pone come sindacato di fronte a grosse sfide da affrontare e gestire. – ha continuato Sardella – Questa transizione deve essere socialmente compatibile a garanzia del lavoro e dei lavoratori, per tanto serve mettere in campo una mappatura degli eventuali esuberi. A tal proposito bisogna programmare una adeguata formazione relativamente alle nuove competenze che saranno richieste, serve inoltre, qualora fosse necessario, prevedere adeguati strumenti di protezione sociale e di sostegno al reddito”.
Uno sguardo a 360 gradi sulle aree industriali di Siracusa e Ragusa al centro, in questi ultimi mesi, di una serie vertenze importanti che hanno bisogno di un impegno importante per il futuro.
“Tale percorso è reso ancora più arduo perché attualmente nei poli petrolchimici tanti sono i nodi da affrontare nell’immediato. – ha concluso – A cominciare dalla problematica dello IAS, al monitoraggio del piano di trasformazione di Versalis, alle criticità finanziarie di Isab e a quelle espresse da Sasol, ove al solito l’anello debole è l’indotto con tutte le sue peculiarità.
Vi è la necessità di un impegno concreto del Governo Nazionale e di quello Regionale con l’unico obiettivo di salvaguardare il patrimonio industriale e le sue maestranze con una visione lungimirante per valorizzare le sue potenzialità.
Forti preoccupazioni su Ragusa per la chiusura del sito produttivo di ENI Versalis. Al momento non è pervenuto nessun piano di rilancio industriale della produzione che impegna il nostro settore metalmeccanico.
Di contro vi è un forte sviluppo nel comparto manifatturiero con aziende di Ragusa, Pozzallo e Vittoria che con molta intelligenza e spirito imprenditoriale, affrontando le sfide dei mercati internazionali, danno un forte impulso al settore agroalimentare.
A cadenza costante vi è sempre la problematica del cambio appalti al massimo ribasso che genera precarietà e forti criticità riguardo alla sicurezza. Siracusa, a tal proposito, detiene il macabro primato di incidenti e di infortuni a livello regionale. Un tema a cui noi dobbiamo prestare non solo la massima attenzione, ma essere inflessibili verso quelle aziende che non investono nella sicurezza dei lavoratori”.
Giovanni Migliore è tornato con forza sull’importante di una transizione industriale accompagnata da una formazione del personale.
Pietro Nicastro ha ribadito l’impegno della Fim in un territorio che vive un’economia industriale ancora viva e pronta per le sfide del futuro.