Prosegue nelle ultime ore l’intensa eruzione dell’Etna. A causa dell’attività eruttiva del vulcano e della contestuale emissione di cenere nell’atmosfera, l’Unità di crisi ha disposto la chiusura del settore dello spazio aereo B2 dell’aeroporto di Catania.
“I movimenti sono limitati a 5 arrivi ogni ora, e le partenze saranno gestite di conseguenza”. Lo rende noto la Sac, la società che gestisce lo scalo internazionale Vincenzo Bellini, invitando i passeggeri, prima di recarsi in aeroporto, a verificare lo stato del proprio volo con le compagnie aeree. La pista è inagibile a causa di una copiosa ricaduta di cenere vulcanica sul campo e pertanto, allo stato attuale, sono sospesi sia gli arrivi che le partenze.
La nube di cenere lavica stimata in circa 4,5 chilometri, è stata emessa dal cratere ‘Voragine’ dove è presente un’intesa attività stromboliana. L’Ingv di Catania ha emesso un bollettino di avviso per il volo, un Vona, di colore rosso, in cui stima l’altezza della nube. E’ stata segnalata la caduta di cenere su diversi abitati dell’area sud orientale etnea e fino a Catania.
L’ampiezza media del tremore, dopo avere raggiunto il valore massimo intorno alle 16.30 ha subito un repentino decremento fino a raggiungere l’intervallo dei valori medi. Intorno alle 17 di ieri una nuova fase di rapido incremento ha riportato l’ampiezza su valori elevati, dove tuttora permane con valori molto alti.
L’Etna era tornato, quindi, a “ruggire” dopo diversi giorni in cui il tremore vulcanico era stato segnalato in forte aumento, dando vita al primo parossismo dell’anno. Forti boati sono stati segnalati dalla popolazione pedemontana del versante sud-ovest, specie tra Adrano e Biancavilla. Strade, tetti e balconi sono stati ricoperti da sabbia del deserto e anneriti dalla fastidiosa coltre nera; la cenere lavica mista a pioggia è caduta copiosa in diversi comuni alle pendici dell’Etna, ma anche a Catania, raggiungendo pure le province di Messina e Siracusa.